Bruxelles, 18 dicembre 2015 – Durante la riunione del vertice Ue in corso a Bruxelles, il premier Matteo Renzi ha protestato con il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, chiedendogli perché, conoscendo gli sforzi che sta facendo l’Italia per gestire la crisi dei rifugiati, l’esecutivo comunitario l’abbia messa in mora per la mancata identificazione e registrazione (con il prelievo delle impronte digitali) di una parte dei migranti irregolari giunti nel Paese.
Lo hanno riferito fonti del Consiglio Ue, aggiungendo che Juncker ha ricordato a Renzi che una lettera come quella inviata all’Italia giovedi’ scorso, e’ stata recapitata anche ad altri Stati membri (in particolare, lo stesso giorno, anche a Grecia e Croazia per ragioni simili).
La lettera di messa in mora e’ il primo stadio della procedura comunitaria d’infrazione per la mancata applicazione delle norme Ue, in questo caso nella politica comune di immigrazione e asilo. Rispondendo a Renzi, sempre secondo le fonti, il presidente della Commissione ha sottolineato che proprio questo e’ il ruolo dell’esecutivo comunitario: garantire l’applicazione del diritto europeo da parte degli Stati membri.