Impugnate le nuove norme, deciderà la Consulta. “Violano uguaglianza e libertà di culto e invadono competenze statali”. Chaouki: “Schiaffo alla demagogia leghista”
Roma – 1 giugno 2016 – La legge anti moschee del Veneto finisce davanti alla Consulta.
A portarcela è il governo, che ieri pomeriggio ha deciso di impugnare le nuove regole introdotte lo scorso aprile dalla maggioranza di centrodestra, a trazione Lega Nord, che governa la Regione. Quel testo (L.R. 12/2016) violerebbe infatti diversi principi sanciti della Costituzione Italiana.
Tanti i paletti introdotti da nuova legge, che non parla mai espressamente di moschee, però risparmia chiese e oratori già esistenti. I nuovi luoghi di culto vengono relegati periferia e possono essere sottoposti a referendum tra i residenti, chi li costruisce deve versare una fidejiussione e stipulare avere una convenzione con il Comune e inoltre durante le attività non strettamente legate al culto è obbligatorio usare la lingua italiana.
Ce n’è abbastanza, secondo il governo, per violare i diritti inviolabili dell’uomo, il principio di uguaglianza di fronte alla legge, la libertà religiosa e il diritto a esercitare il culto. Inoltre, la Regione Veneto avrebbe invaso le competenze, che sono esclusivamente statali, in materia di ordine pubblico e sicurezza.
“Alcune norme che riconoscono alla Regione e ai comuni del Veneto la potestà amministrativa di individuare i criteri e le modalità per la realizzazione di attrezzature di interesse comune per i servizi religiosi contrasta con gli articoli 3, 8 e 19 della Costituzione” spiega il comunicato del Consiglio dei Ministri. “Altre disposizioni riguardanti l’utilizzazione della lingua italiana per tutte le attività svolte nelle attrezzature di interesse comune per i servizi religiosi, che non siano strettamente connesse alle pratiche rituali di culto, contrastano con gli artt. 2, 3, 8, 19 e 117, comma 2, lett. h) della Costituzione”.
“È una risposta importante e positiva da parte del governo, che conferma quanto questa maggioranza parlamentare e le istituzioni siano a favore della libertà di culto in Italia” commenta Khalid Chaouki, deputato del Pd, che con il collega Luigi Lacquaniti aveva presentato un’interpellanza contro la legge antimoschee. “Siamo convinti – dice a Stranieriinitalia.it – che dalla Corte Costituzionale arriverà l’ennesimo schiaffo alla propaganda e alla demagogia leghista, che nega il diritto di culto ai musulmani italiani. Così facendo la Lega va contro gli interessi del Paese, e cioè avere spazi di culto aperti, nella legalità nel rispetto dei diritti costituzionali”.
Elvio Pasca