Roma, 8 giugno 2016 – Una Carta Blu per gli stranieri in Ue destinati a svolgere lavori qualificati, “piu’ appetibile e flessibile” e “nuovi partenariati per le migrazioni, in particolare con l’Africa”: su queste due linee si muove la Commissione europea, che ieri ha presentato il “Migration Partnership Framework”. L’obiettivo, ribadisce il Commissario Dimitris Avramopoulos in una intervista a La Repubblica, e’ quello di “contrastare le cause dell’esodo e limitare l’immigrazione clandestina in Europa” e promuovere maggiore integrazione degli stranieri che arrivano in Ue.
“Ci basiamo sulla recente esperienza maturata grazie all’accordo tra Ue e Turchia, ma non lo replicheremo pedissequamente. Perché non si possono applicare le stesse norme a tutti gli stati. Preferiamo studiare norme su misura”, ha dichiarato il Commissario. L’Ue intende utilizzare “le risorse gia’ disponibili in maniera mirata, flessibile e rapida. Tra il 2016 e il 2020 contiamo di stanziare circa 8 miliardi per finanziare i partenariati. Per contrastare a lungo termine le cause dell’esodo, nell’autunno di quest’anno proporremo un piano generale di investimento. Stimolando gli investimenti privati e pubblici potremo mobilizzare fino a 31 miliardi di euro.
Entro il 2020 la Commissione mettera’ a disposizione per questo 3,1 miliardi di euro. Se gli stati membri e altri partner contribuiranno adeguatamente, si potrebbe arrivare a mobilitare investimenti fino a 62 miliardi”. E sara’ promossa la Carta blu, in versione rivista, “piu’ appetibile e flessibile”, ha aggiunto Avramopoulos. “La Carta blu e’ una via legale per chi intende venire in Europa adeguandosi alle nostre regole. La vecchia era troppo restrittiva. Nel 2014 ne sono state emesse nella Ue 13.852, circa 12mila soltanto in Germania”. La Carta blu “potranno richiederla anche i profughi che sono gia’ nella Ue, che hanno ottenuto asilo e sono altamente qualificati. L’Europa ha urgente necessita’ di forza lavoro specializzata” e “stimiamo che potranno essere assegnate nell’Ue tra le 32mila e le 137mila Carte blu l’anno”. Il Commissario ha sottolineato che “l’integrazione spetta in massima parte agli Stati membri. Ogni paese sa cosa fare. Ci attendiamo che i profughi riconoscano i nostri valori e le nostre regole, ma dobbiamo anche offrire loro la possibilita’ di partecipare alla vita sociale ed economica”. Quijndi l’Ue “puo’ sostenere gli Stati membri, soprattutto finanziariamente. Ad esempio organizzando classi di accoglienza o corsi di lingua”.