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Permesso scaduto mentre sono all’estero, come torno in Italia?

Buongiorno. Sono nel mio Paese di orgine e mi sono reso conto che intanto il permesso di soggiorno è scaduto, ma non ho chiesto il rinnovo prima di partire. Come faccio per rientrare in Italia?

 

16 giugno 2016 – La possibilità di rientrare in Italia, per chi si trova all’estero con il permesso di soggiorno scaduto e non ne ha chiesto il rinnovo, è limitata al caso in cui il permesso di soggiorno non sia scaduto da oltre 60 giorni. 

Per cui se il permesso di soggiorno è scaduto da meno di 60 giorni, l’interessato deve recarsi al Consolato italiano presente nel Paese in cui si trova, per richiedere il visto di reingresso.

Al momento di presentare la richiesta, è fondamentale, però, che dimostri di avere ancora effettivi e forti legami economici  (come ad esempio il contratto di lavoro) e/o familiari in Italia.  È necessario, quindi, che porti con sé, oltre agli originale e fotocopia del documento di soggiorno scaduto, il passaporto in corso di validità e tutta la documentazione che dimostra il motivo valido per rientrare in Italia. 

Il Consolato, per emettere il visto, deve prima ottenere il nulla osta della Questura competente, per cui le trasmetterà tutta la documentazione che l’interessato presenti alla domanda del visto. La Questura, una volta in possesso della documentazione, valuterà la richiesta e darà il proprio parere in merito alla domanda di reingresso.

Se il parere sarà positivo, il consolato rilascerà allo straniero un visto di reingresso, con il quale potrà rientrare in Italia anche facendo scalo di transito, durante il viaggio, in altri Paesi Schengen. Una volta in Italia, lo straniero dovrà presentare entro 8 giorni la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno scaduto, allegando tutta la documentazione richiesta dalla normativa.

 

Quando invece il permesso di soggiorno è scaduto da oltre 60 giorni non è possibile richiedere il visto di reingresso per tornare in Italia, tranne che in due casi:

•      Il richiedente è stato trattenuto all’estero per gravi motivi di salute suoi, del coniuge o di uno dei parenti entro il primo grado;

•      Il richiedente ha dovuto adempiere agli obblighi militari nel suo Paese.

In entrambi casi, l’interessato dovrà esibire e lasciare al Consolato una copia di tutta la documentazione che dimostra la situazione così come del permesso di soggiorno scaduto e del passaporto in corso di validità. Il Consolato ne trasmetterà copia alla Questura, la quale valuterà la situazione e darà il proprio parere. Il Consolato, infine, una volta ottenuto il nulla osta dalla Questura, potrà rilasciare il visto di reingresso.

 

D.ssa Maria Elena Arguello

 

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