“Il movimento di popoli è un elemento continuo nella storia e puo’ portare benefici alla societa’ che accoglie”
Rimini, 26 agosto 2016 – L’accoglienza dei migranti “e’ la strada del futuro” e se per ora la paura del diverso sembra dominare, l’unico antidoto e’ quello della “conoscenza reciproca”. Lo ha detto mons. Silvano Maria Tomasi, membro del Pontificio consiglio Giustizia e pace, nel corso di un incontro al Meeting di Cl. In tutta Europa, ha spiegato mons. Tomasi, stiamo assistendo a un “allargamento del gap tra partiti di destra e di sinistra” sul tema dell’accoglienza degli immigrati.
“I nuovi esodi sono la luce rossa d’allarme” che indica come “il nostro mondo non funzioni piu’ bene”, ma “abbiamo” ancora “i mezzi e le risorse per rimediare”. Purtroppo non tutti i paesi l’hanno capito, né ricordano “la lezione della storia sul movimento dei popoli”. Infatti “la memoria nazionale sembra debole e offuscata dall’arrivo di nuovi popoli”. “Il movimento di popoli – ha aggiunto il vescovo – e’ un elemento continuo nella storia e puo’ portare benefici alla societa’ che accoglie.
Se l’altro”, il diverso “non esiste nel mio mondo, io perdo l’occasione di crescita. Quindi le diversita’ si incontrano per costruire un futuro migliore”. Il membro del Pontificio consiglio Giustizia e pace, ha ricordato come nel dibattito pubblico ci sia una lettura superficiale dell’immigrazione, basti pensare che “nel 2014 ci sono stati 155.000 italiani all’estero in piu’ rispetto l’anno precedente, mentre solo 90 mila stranieri in piu’ hanno raggiunto l’Italia”. “L’accoglienza, fatta dalle parrocchie e associazioni anche laicali – ha concluso – e’ la preparazione della nuova societa’ e si contrappone ai nuovi discorsi xenofobi” ed “e’ la strada del futuro”.