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L’appello di Cara Italia a Mattarella: “Presidente, non firmi il Decreto Sicurezza”

Roma, 29 novembre 2018 – Il governo è riuscito a far approvare in via definitiva il Decreto Sicurezza, una legge (ingiusta) che non solo toglie i diritti, ma crea irregolarità e insicurezza. È triste notare che per costringere i senatori e i deputati ad approvare questa legge che contiene norme discriminatorie, il governo ha fatto ricorso alla fiducia sia al Senato che alla Camera.

L’accostamento tra migranti, terroristi e mafiosi è senza dubbio “malizioso”. Il decreto non è solo eterogeneo, ma vuole anche suggerire che i migranti sono pericolosi, e questo è inaccettabile. La Corte Costituzionale ha sempre sostenuto che è necessaria omogeneità nei contenuti di un decreto-legge mentre il Decreto Sicurezza mette insieme cose diverse: la sicurezza e l’immigrazione.

Sul punto della revoca della cittadinanza la Corte Costituzionale potrebbe dichiarare il decreto incostituzionale. Nel momento in cui uno straniero ottiene la cittadinanza è cittadino italiano come gli altri. Invece questo decreto è come se gli attribuisse un vizio di origine. Prevedere che alcune categorie e solo loro possono perdere la cittadinanza pone in essere una discriminazione effettiva e ingiustificata sulla base della provenienza. Questo è sicuramente incostituzionale per violazione del principio di uguaglianza.

In merito all’articolo 22 per il quale “Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome” se ne può discutere. La condanna per terrorismo non può essere considerata come un motivo politico. Ma è certamente politica la selezione di una categoria di cittadini che può perdere la cittadinanza, in conseguenza di queste condanne
Il Decreto Sicurezza prolunga da 2 a 4 anni i tempi di attesa per ottenere la cittadinanza italiana e allo stesso tempo aumenta da 200 euro a 250 euro il contributo da fare per presentare la domanda per la cittadinanza. La dilatazione smisurata dei tempi per concedere la cittadinanza è ingiusta e sembra una mossa per ostacolare e ridurre il numero delle persone che acquisiscono la cittadinanza.

Il decreto prevede anche l’espulsione immediata per il richiedente asilo prima della condanna definitiva e questo viola la presunzione di innocenza. Il Decreto Sicurezza soprattutto viola l’articolo 24 della Costituzione. Essere espulsi condiziona moltissimo, anzi praticamente impedisce la possibilità di difendersi in tribunale. Anche questa disposizione può rappresentare una forma di discriminazione, quindi un’altra violazione del principio di uguaglianza, perché la presunzione di innocenza viene fatta valere meno per una certa categoria di persone, i richiedenti asilo.

Anche il prolungamento fino a 180 giorni della detenzione amministrativa potrebbe essere dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale. In questo caso prima ancora che dal punto di vista giuridico c’è molto da eccepire dal punto di vista umano. Il problema non sono tanto i giorni in più o in meno di questa detenzione, ma le condizioni disumane in cui queste persone sono tenute. È gravissimo come stanno, non quanto ci stanno. La Costituzione impone il rispetto della persona, la dignità umana. Anche una persona sottoposta alla limitazione della libertà deve avere garantito un trattamento rispettoso e umano, a maggior ragione chi non sta scontando alcuna pena. La Costituzione non distingue neppure tra cittadini e stranieri, la dignità è un diritto universale.

Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il Decreto Sicurezza “porta tranquillità, ordine, regole e serenità nelle città italiane”. Ha ignorato il fatto che questo decreto toglie i diritti, complica la vita degli immigrati e richiedenti asilo, e non facilita per niente l’integrazione. È un decreto che senza dubbio aumenterà il numero degli immigrati irregolari.

A nome di tutti gli immigrati in Italia e di tutti gli Italiani che amano la giustizia e che credono nel rispetto dei diritti umani, chiediamo gentilmente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare il Decreto Sicurezza.

Cara Italia

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