Il sindacato "No alle furbizie elettorali. Si dice di fare, ma non si fa" Roma – 18 marzo 2008 – "Se non si fa il decreto flussi nell’immediato, in modo da dare una risposta positiva alle domande già presentate, sarà molto più difficile gestire i prossimi decreti flussi perchè i patronati difficilmente potranno partecipare alla farsa dei clic day via internet dopo l’esperienza beffarda del 2007. Il governo dell’immigrazione non si presta alle furbizie elettorali"
È quanto denunciano in una nota congiunta la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini, e il responsabile immigrazione del sindacato, Pietro Soldini.
"È stato fatto un Decreto flussi alla fine del 2007 di 170.000 ingressi a fronte dei quali sono arrivate oltre 700.000 domande. – scivono i due sindacaliti – Questo decreto flussi e’ aperto fino al 31 maggio del 2008, quindi ad oggi si possono ancora presentare le domande, ma le quote sono esaurite".
"La lettera e lo spirito dell’articolo 3 della legge Bossi-Fini – ricordano – è molto chiaro: occorre riaprire le quote, e lo si può fare con un decreto del presidente del Consiglio. È un atto semplice e di responsabilità nei confronti di migliaia di lavoratori immigrati e dei loro datori di lavoro".
I 20 febbraio 2008 i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti hanno chiesto in una lettera a Prodi il nuovo decreto, e "il Consiglio dei Ministri riunito in data 27 febbraio 2008 ha deciso che lo avrebbe fatto". Ma da allora, se ne sono perse le tracce
"Che cosa dobbiamo pensare? Si dice di fare, ma non si fa. Si lasciano passare i giorni e poi si dirà avremmo voluto, ma non c’è più tempo. In questo modo si affonda la credibilità delle istituzioni. Vogliamo sperare – concludono Piccinini e Soldini – che ci sia ancora il tempo e la volontà, affinché Prodi risolva al meglio questa questione".