(ANSA) – BOLOGNA, 17 APR – "Contro il razzismo, i pregiudizi e la voglia di una ‘Bossi-Bossi’ più rigida dell’attuale legge sull’immigrazione, può servire anche un giorno di sport, musica e divertimento". Così il Coordinamento Migranti di Bologna ha organizzato domenica la terza ‘Giornata per la liberta’ e i diritti dei migrantì. Appuntamento dalle 11 in piazza dell’ Unità con un torneo di pallacanestro, degustazione di cucina etnica, concerti e danze da Perù, Senegal e Marocco. L’edizione 2008, inoltre, ha assunto un significato ancora più importante dopo i risultati delle ultime elezioni: "E’ una vittoria che ci preoccupa quella della Lega – hanno spiegato Babacar Ndiayr e Nadia Benomar, due degli organizzatori – perché, per loro, gli immigrati vanno bene se lavorano in miniera, altrimenti sono quelli che rubano il posto agli italiani". Proprio il lavoro è uno dei temi che i migranti intendono porre all’attenzione del pubblico anche domenica: "Gli stranieri vivono una precarietà doppia: come si può legare la carta di soggiorno al vincolo di un lavoro a tempo indeterminato?". Anche perché, hanno sottolineato, "gli immigrati sono già ricattati dai datori di lavoro che marciano sopra alla ‘Bossi-Fini’: li obbligano a fare straordinari, minacciandoli di licenziamento". Così come, ha aggiunto Paola Rudan, "é una menzogna dire che la criminalità è solo straniera: i migranti che delinquono non vogliono visibilità né il permesso di soggiorno". Ma a pagare è chi fa la richiesta di rinnovo, "costretto a tempi di attesa anche di 8-10 mesi, durante i quali i migranti girano con un cedolino della posta che non serve a nulla perché non viene riconosciuto valido". (ANSA).
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