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Il senatore dei romeni in Italia: “Fini fa dichiarazioni elettorali”

Il 1 giugno, i romeni votano per il rinnovo delle amministrazioni locali, e la questione "romeni in Italia" è lontanissima, visto che gli emigrati non votano. BUCAREST – 23 aprile 2008 – Ci credono poco in Romania alle parole di Fini, di reintrodurre il visto d’ingresso per i romeni che vengono in Italia.

Il primo commento ariva da Jean Vraciu, senatore del PD-L, partito democratico liberale, in testa ai sondaggi per il prossimo scrutinio elettorale. Il 1 giugno, i romeni votano per il rinnovo delle amministrazioni locali, e la questione "romeni in Italia" è lontanissima, visto che gli emigrati non votano.

Il senatore Vraciu però è l’unico politico romeno ad aver aperto un ufficio parlamentare in Italia, a Tivoli, dove vive una fitta comunità di romeni. "Anzitutto il regime dei cittadini degli stati membri dell’Unione Europea è regolamentato dal Trattato dell’Unione e della Costituzione Europea. Tenendo conto che l’Italia è ancora sotto elezioni, penso che in questo contesto arrivi anche questa dichiarazione. Credo si tratti di una dichiarazione elettorale di Fini, tutto qui".

Vraciu è il leader dela PD-L del distretto di Vrancea, da dove proviene la maggior parte dei romeni che vivono a Roma e dintorni. Il 1 dicembre dell’anno scorso il senatore ha aperto il primo ufficio elettorale di un parlamentare romeno in Italia, a Tivoli, città gemellata con Focsani, capoluogo di Vrancea. L’ufficio è stato aperto dopo i fatti di Tor di Quinto, quando Giovanna Reggiani è stata uccisa da un romeno.

Sorin Cehan
direttore de la "Gazeta Romaneasca"
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