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Reato di clandestinità, la maggioranza litiga

Scontro tra An e Ghedini sull’introduzione del reato. A giorni la soluzione ROMA, 19 maggio 2008 – Il pacchetto sicurezza fa litigare la maggioranza. Ad aprire le ostilità Niccolò Ghedini, estensore della norma sul reato di immigrazione clandestina, poi caduta – secondo l’avvocato di Silvio Berlusconi – a causa di veti posti da An. Il reggente di Alleanza Nazionale, Ignazio La Russa, rispedisce le accuse al mittente: "Ghedini – spiega – è male informato".

E, intanto, per salvare le badanti, c’é chi invoca un nuovo decreto flussi, mentre l’opposizione invita il Governo a dire chiaramente che è in arrivo una sanatoria.

SCONTRO GHEDINI-LA RUSSA
Ghedini è l’autore della bozza (una quarantina di articoli) portata al tavolo ministeriale (Interno-Giustizia, con il contributo di Difesa, Esteri e Politiche comunitarie) che sta scrivendo il pacchetto. Provvedimento-bandiera doveva essere il reato di clandestinità: nella prima stesura, per lo straniero irregolare avrebbe dovuto esserci l’arresto in flagranza, il processo per direttissima, una pena dai 6 mesi ai quattro anni di carcere e l’espulsione immediata. La norma è stata poi cassata, prevedendo la clandestinità solo come aggravante. Sul reato, accusa Ghedini, "An ha fatto resistenza forte, non erano affatto entusiasti". Ma La Russa replica con durezza: "Siamo convinti – dice il ministro della Difesa – che Ghedini sia stato frainteso o avrà riferito, per sentito dire, cose sbagliate, considerando anche che, non facendo parte del Governo, non ha partecipato a nessuna delle riunioni sul pacchetto sicurezza". An, sottolinea, "non solo non ha posto alcun veto sull’ipotesi di punire penalmente la clandestinità, al contrario è la forza politica che molto prima che Ghedini si occupasse della materia, propose il reato di immigrazione clandestina quando venne varata la Bossi-Fini".

COME SALVARE BADANTI?
L’altro capitolo scottante è quello delle badanti, dopo l’apertura del ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il decreto flussi 2007 dava spazio a 65.000 colf e badanti, ma le domande arrivate sono 345.000: si prospetta dunque una sanatoria per 280.000? Probabilmente non sarà così, visto che il ministro dell’Interno ha più volte detto di essere allergico alla parola sanatoria. Ma, intanto, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, auspica "un nuovo decreto flussi che vada ad accogliere le domande presentate nel 2007 e ritenute valide dagli organismi di controllo". E il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ribadisce che "la fetta di immigrati che rappresentano un elemento positivo per il nostro Paese, come le badanti, le colf e chi ha una manodopera specializzata, vanno tutelate". Come fare? Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, spiega che sulle badanti non in regola "non è definito nulla. Sicuramente c’é questo problema che deve avere un seguito concreto, ma serve un confronto politico per decidere la soluzione giusta per risolverlo".

OPPOSIZIONE ATTACCA
E l’opposizione passa all’attacco. "La maggioranza – è l’affondo del capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi – è già in stato confusionale sulla sicurezza. Tra La Russa che vorrebbe utilizzare l’esercito e Maroni che da un lato fa la voce grossa e dall’altro dà il via libera alla sanatoria, è evidente che nel Governo regna il caos". Su colf e badanti, auspica Maurizio Ronconi (Udc), "il Governo parli chiaro e dica che per queste categorie si va verso una vera e propria sanatoria che renda regolare il lavoro irregolare".

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