Roma, 21 maggio 2021 – A partire da lunedì tutta Italia sarà zona gialla. Con la firma del ministro Roberto Speranza all’ordinanza sul cambio colore delle regioni di oggi, infatti, nessun territorio sarà costretto a rispettare le misure anti contagio previste dalle fasce di rischio più alte. Anzi, nelle prossime settimane molte zone diventeranno addirittura bianche. Vediamo quindi come cambierà la mappa colorata del nostro Paese.
Cambio colore regioni oggi, tutta l’Italia verso la zona gialla
Dal prossimo lunedì, quindi, grazie al cambio di colore delle Regioni arrivato in seguito al monitoraggio settimanale, nessuna zona sarà più arancione. A rimanere in quella fascia di colore fino adesso era solamente la Valle D’Aosta, che oggi però ha i dati per poterla finalmente abbandonare. Ora, infatti, la regione può entrare in zona gialla non solo secondo i vecchi criteri, quindi grazie a un indice Rt inferiore a 1, a uno scenario di tipo 1 e a una classificazione di rischio bassa. Ma anche grazie ai nuovi criteri che considerano l’incidenza settimanale inferiore a 150 casi ogni 100 mila abitanti.
“Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. E’ il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità”, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Tra l’altro, a breve molte regioni riusciranno a passare alla zona bianca. Alcune, addirittura, entro la fine del mese. Se i dati dovessero essere confermati, infatti, il 31 maggio riusciranno ad allentare le misure anti contagio il Friuli Venezia Giulia, il Molise e la Sardegna. Dopodiché, solamente una settimana dopo, il 7 giugno, sarà invece il turno di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto. Il 14 giugno, poi, lo stesso destino dovrebbe toccare anche a Emilia Romagna, Lazio e Lombardia. I dati, però, devono confermare l’andamento: per entrare in zona bianca, infatti, servono almeno tre settimane consecutive con meno di 50 casi ogni 100 mila abitanti.
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