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I romeni a Napolitano: “Non criminalizzare intera comunità”

Il messaggio delle associazioni al termine del primo Forum dei Romeni a Milano. "I nostri connazionali lavorano per lo sviluppo dell’Italia" Roma – 26 maggio 2008 – I crimini commessi da pochi non possono ricadere su un’intera comunità, i romeni in Italia lavorano per lo sviluppo di tutto il Paese.

Questo il senso del messaggio inviato al Capo dello Stato Giorgio Napolitano dai rappresentanti di ottanta associazioni e delle chiese ortodosse romene in Italia, riuniti primo Forum dei romeni in Italia, tenutosi questo fine settimana a Milano con il sostegno del governo di Bucarest.

”Ci sono sempre presenti le Sue parole dell’autunno 2007, quando apprezzò la presenza della comunità romena nella Penisola come una fonte di ricchezza per l’economia italiana. – si legge nel messaggio –  Tale espressione ha rispecchiato il valore umano e lavorativo della maggior parte della nostra realtà. Riuniti a Milano, una volta capitale dell’Impero Romano, ribadiamo il nostro desiderio di contribuire allo sviluppo e alla serenità dell’Italia, Paese al quale siamo uniti da antichi vincoli culturali e spirituali”.

“I singoli atti antisociali non devono mai essere attribuiti ad un’intera comunità. – ribadiscono i rappresentanti delle associazioni romene. – Siamo tutti d’accordo che per integrazione si intende il rispetto delle leggi e delle tradizioni dello Stato che ci ospita. La delinquenza deve essere combattuta ed eliminata in quanto è e sarà una piaga per l’intera società umana”.

“I nostri antichi e forti legami di popoli neolatini – continuano – non potranno mai essere messi sotto l’ombra della cronaca nera,  sono tanti i nostri connazionali, siano essi ricercatori, medici, imprenditori, infermiere, semplici muratori o badanti, che apportano un valore aggiunto all’economia e allo sviluppo dell’Italia, nonché sono un reale elemento di coesione tra i nostri due Stati”.

“Confidando nella Sua simpatia,  – si conclude il messaggio – ribadiamo la nostra stima e lealtà nei confronti dello Stato italiano e del Suo rappresentante. Ringraziando per la Sua fiducia, gradisca Signor Presidente delle Repubblica, i nostri sensi di profonda considerazione”.

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