(ANSA) – ROMA, 3 GIU – ”Si puo’ discutere di aggravante per immigrazione clandestina”, afferma Rocco Buttiglione presidente dell’Udc che aggiunge: ”Gli Stati non si governano con i Pater noster, dice Machiavelli, ma nemmeno, aggiunge Manzoni, con grida che promettono pene severissime che poi non si e’ in grado di far eseguire. Pensiamo a cosa vuol dire mettere in galera 700mila persone (le carceri italiane non ne possono assolutamente contenere piu’ di 60mila) e fare loro un processo con tutte le garanzie giuste ed inevitabili di quando e’ in gioco la liberta’ della persona, oltretutto in un paese dove un giudizio penale arriva dopo dieci anni nei quali l’indagato dovra’, per evidenti ragioni, essere lasciato a piede libero. E’ vero che in altri paesi una norma simile esiste (ad esempio in Germania, ma e’ molto piu’ lieve) – prosegue Buttiglione – pero’ e’ anche vero che e’ assai poco applicata sia perche’ contraddice un elementare senso di giustizia, sia perche’ si e’ rivelata inefficace. Che invece l’ingresso illegale su territorio italiano possa funzionare come aggravante nel caso in cui poi si commettano altri reati, e’ cosa su cui vale la pena discutere. E’ ragionevole, infatti – conclude – la presunzione che si sia entrati illegalmente per commettere dei reati e, comunque, un ospite indesiderato che per di piu’ commette un reato viene meno ai suoi doveri minimi di ospitalita”’.(ANSA).
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IMMIGRAZIONE: BUTTIGLIONE, AGGRAVANTE? SI PUO’ DISCUTERE
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