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Report Frontex: nel 2021 in Europa +83% di arrivi di migranti dal Mediterraneo centrale

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Roma, 11 gennaio 2022 – Secondo il report mensile stilato da Frontex, l’agenzia Ue per le frontiere esterne, dopo il 2017 il 2021 è stato l’anno con il più alto numero di arrivi di immigranti in Europa. L’incremento, tra l’altro, riguarda tutte le rotte, sia che si analizzino quelli via mare che via terra. E gli arrivi più consistenti sono caratterizzati da siriani, tunisini, marocchini, algerini e afghani. Di fatto, il Mediterraneo rimane la via “più utilizzata, contando per un terzo rispetto a tutti gli attraversamenti illegali delle frontiere”.

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Immigrati, il report di Frontex

C’è stato un incremento del 36% rispetto al 2019 e del 57% rispetto al 2020 quando si poteva osservare un forte impatto delle restrizioni dovute al Covid. Ciò suggerisce che fattori diversi rispetto all’aumento delle restrizioni sulla mobilità globale siano causa dell’incremento della pressione migratoria”, si legge nel report sugli immigrati di Frontex. Tra gli incrementi più significativi il rapporto sottolinea la situazione al confine con la Bielorussia, e il fatto che “le migrazioni sono state utilizzate in operazioni ibride con obiettivo le frontiere esterne dell’Ue”. Rispetto agli altri anni, però, sono diminuiti gli arrivi delle donne: “un calo significante se rapportato al 2019”, mentre resta costante il numero di arrivi di minorenni e minori non accompagnati.

Ancora una volta emerge il “primato” della rotta del Mediterraneo centrale da Libia, Tunisia e Turchia verso Italia e Malta. Nel 2021, inoltre, c’è stato un incremento dell’83% di arrivi rispetto al 2020, con 65.362 immigrati in più rispetto al 2020. Senza ombra di dubbio i tunisini sono in numero più alto, seguiti da bangladesi e egiziani (sette volte in più rispetto al 2020). Analizzando la rotta occidentale, quella che dal Marocco e dall’Algeria arriva in Spagna, invece, ci segnala un incremento del 6% di arrivi. In Spagna sono arrivati anche i migranti partiti dall’Africa occidentale e sbarcati alle isole Canarie: 22.504 persone, con un leggero calo rispetto all’anno precedente, del 2,3%, e “il solito picco stagionale del mese di settembre”. La rotta orientale, infine, è praticamente stabile, con un incremento dello 0,5%.

Incremento del 125% nella rotta terrestre dei Balcani

La rotta terrestre dei Balcani, poi, ha registrato un incremento del 125%, con 60.540 persone. La maggior parte, secondo il report di Frontex, sono immigrati che già si trovano sul territorio e che hanno ripetutamente cercato di attraversare i confini. L’analisi, infine, ha esaminato la rotta terrestre orientale, quella che riguarda il confine con la Bielorussia. Lì 7.915 persone sono riuscite ad attraversare il confine con la Polonia e la Lituania, registrando il 1069% di attraversamenti in più rispetto al 2020.

I dati Frontex, però, non comprendono chi non è riuscito a oltrepassare il confine, chi è stato riportato indietro, chi è morto o chi si è disperso in mare. Anche questi dati, purtroppo, sono in crescita. Secondo l’Oim, l’organizzazione per le migrazioni delle Nazioni Unite, infatti, sulla rotta del Mediterraneo centrale potrebbero essere morti o dispersi almeno 1552 immigrati. Nel 2020, invece, erano 978. Altri 34.425, invece, sono stati riportati indietro dalla Guardia costiera libica, e tra loro si contano 2428 donne e 1308 minorenni. Nel 2020 erano stati 11.891.

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