Roma, 4 maggio 2022 – Occorre premettere innanzitutto che l’ingresso in Italia per motivi di turismo, concesso per un periodo massimo di 90 giorni, richiede per i cittadini provenienti da Paesi extra-UE taluni requisiti e l’esibizione di documentazioni, tra cui il possesso di un’assicurazione sanitaria con copertura minima di 30.000 euro per le spese di ricovero ospedaliero d’urgenza e le spese per il rimpatrio.
Infatti, l’Ambasciata Italiana nell’emettere il visto, ora denominato “turismo- visita famiglia/amici”, verifica che il richiedente abbia stipulato un contratto assicurativo a copertura di eventuali spese in caso di infortunio / malattia / necessità di ritorno nel proprio Paese.
Stessa regola vale chiaramente per i cittadini di Paesi esenti da visto, a cui verrà chiesta esibizione della polizza assicurativa all’ingresso alla prima frontiera Schengen, o al momento della partenza.
Occorre sapere, specie nel caso si provenga da Stati per cui non vi è obbligo di visto, che potrà essere richiesto anche di provare la disponibilità di mezzi finanziari (anche tramite fideiussione bancaria), dichiarazione o dimostrazione di un alloggio (lettera di invito / prenotazione alberghiera) e biglietto aereo di ritorno.
Quindi, i cittadini stranieri provenienti da Paesi extra-UE non hanno diritto alla tessera sanitaria, dovendosi munire della necessaria copertura assicurativa.
E’ bene sapere inoltre che le cure urgenti (ambulatoriali, di ricovero o day-hospital) sono sempre garantite, a parità di trattamento, a tutti i cittadini stranieri presenti in Italia per qualsiasi motivo e quindi anche per motivi di turismo. Tali prestazioni saranno però soggette a pagamento di un ticket, secondo le tariffe regionali.
I cittadini comunitari, invece, qualora intendano rimanere in Italia per un periodo inferiore a 90 giorni come turisti, potranno accedere alle cure gratuitamente se muniti della TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), salvo il pagamento di un “ticket”.
Se non sono invece in possesso della tessera sanitaria, sarà richiesto il pagamento dell’intera spesa, con possibilità di chiedere il rimborso al proprio Stato di appartenenza.
Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato