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Maroni: “Reato di clandestinità deve rimanere”

"E’ lo strumento per rendere immediate le espulsioni" ROMA, 24 giugno 2008 – Il reato di immigrazione clandestina "deve rimanere" nel pacchetto sicurezza, perché è "lo strumento per rendere immediate le espulsioni".

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, davanti alla commissione Affari Costituzionali del Senato, torna a ribadire che il governo Berlusconi ritiene decisivo il nuovo reato.

"Dobbiamo trovare il modo – aggiunge il titolare del Viminale – per far sì che il reato di immigrazione clandestina non si trasformi in qualcosa che porti al sovraffollamento delle carceri o all’intasamento dei processi ma sia il mezzo per un contrasto efficace del fenomeno".

Maroni indica nella "sanzione accessoria" comminata del giudice la strada per rendere il reato funzionale alle necessità. Così facendo, spiega, "il reato di immigrazione clandestina è lo strumento per rendere più efficaci ed effettive le espulsioni". Il titolare del Viminale ha comunque ribadito che "la strada maestra" per affrontare il problema dell’immigrazione è quella degli "accordi con i paesi di provenienza". In quest’ottica, ha concluso Maroni, "abbiamo chiesto all’Unione europea di essere parte attiva e mi auguro che con il semestre di presidenza francese dell’Ue vi sia un maggiore impegno".

Il ministro ha inoltre espresso ‘soddisfazione’ per l’approvazione del decreto legge oggi al Senato e ha ricordato che "il pacchetto è aperto al contributo che il Parlamento vorrà dare".
"Tutti i provvedimenti del pacchetto sicurezza, il decreto legge, ma anche il disegno di legge ed i decreti legislativi, sono urgenti e rappresentano un insieme di norme organiche atte a contrastare meglio la criminalità di tipo mafioso, l’immigrazione clandestina, a rendere più efficaci le espulsioni e regolamentare il soggiorno dei cittadini europei" – ha concluso Maroni.

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