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Il lato oscuro dei Cpr: un rapporto del Garante per i detenuti rivela violenze e mancanza di diritti

Roma, 26 settembre 2023 – L’Italia si trova di nuovo al centro delle attenzioni per le condizioni nei quali i migranti sono costretti a vivere all’interno dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). A sottolineare la situazione estremamente critica è un rapporto pubblicato dal Garante Nazionale per i Detenuti, Mauro Palma. Questo report, infatti, mette in luce numerose preoccupazioni riguardo ai rimpatri forzati e alla situazione all’interno dei Cpr, sollevando importanti questioni sulla mancanza di diritti e procedure adeguate per i migranti.

migranti

Migranti, violenze all’interno dei Cpr

Uno degli aspetti critici messi in evidenza nel rapporto è la difficoltà di comunicazione per i migranti detenuti nei Cpr. Spesso, il personale addetto alla gestione di questi centri non parla l’inglese, il che crea un ostacolo significativo nella comprensione dei propri diritti. Come sottolinea Mauro Palmpa, però, “il diritto a comprendere è il fondamento per l’esercizio effettivo di tutti gli altri diritti”. Il rapporto del Garante Nazionale per i Detenuti, poi, rivela anche episodi di violenza e coercizione all’interno dei Cpr. Ci sono infatti segnalazioni di migranti costretti a fare flessioni nudi e altri casi in cui i migranti sono stati ammanettati o legati con fascette di plastica, anche durante i rimpatri volontari. Inoltre, emergono denunce di violenze subìte dai profughi all’arrivo in paesi stranieri.

Un altro elemento particolarmente allarmante è l’uso della forza contro i migranti, che solleva preoccupazioni per la loro incolumità fisica e psicologica. Il rapporto, poi, enfatizza la necessità di regole chiare per garantire che l’uso della forza sia un’opzione di ultima istanza e che venga applicato in modo proporzionato. Inoltre, il rapporto sottolinea un divario significativo tra il numero di migranti che arrivano in Italia e quelli che vengono effettivamente rimpatriati. Mentre il numero di sbarchi continua ad aumentare, il numero di rimpatri forzati è rimasto notevolmente basso. E questo fa sollevare dubbi sulla validità della strategia nell’affrontare la complessa questione della migrazione. Infine, si ribadisce la necessità di rivedere e migliorare le politiche di rimpatrio. Garantendo un trattamento umano e rispettoso dei diritti dei migranti nei Cpr.

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