Roma, 25 ottobre 2023 – Il futuro dell’accoglienza dei migranti in Italia sembra più promettente, con un aumento significativo dei fondi previsto nel 2024. La bozza della legge di Bilancio del prossimo anno prevede l’arrivo di 200 milioni di euro aggiuntivi a favore dei Comuni coinvolti nel piano di distribuzione e ospitalità per profughi e minori non accompagnati. Questo segna un cambiamento significativo rispetto alle misure precedenti che avevano concentrato gli sforzi sulle politiche di “giro di vite” nei confronti dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e dei rimpatri stessi. Questo nuovo orientamento è il risultato delle richieste dei sindaci e degli enti locali che avevano segnalato difficoltà nel gestire i flussi migratori in costante aumento. Tuttavia, non si tratta solo di finanziamenti maggiori; c’è anche un’impostazione più strutturale nella gestione dei minori non accompagnati.
Fondi aggiuntivi per l’accoglienza dei migranti. Il finanziamento aggiuntivo di 200 milioni di euro nel 2024 è destinato a sostenere i Comuni che affrontano l’incremento dei flussi migratori. Questo stanziamento crescerà a 300 milioni nel 2025, per poi ridursi a 200 milioni l’anno successivo.
Prevenzione e assistenza sanitaria per migranti vulnerabili. La bozza di legge prevede anche un contributo di un milione di euro dal 2024 per il Fondo Sanitario Nazionale, al fine di potenziare la prevenzione e l’assistenza per i migranti in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Questi fondi saranno diretti all’Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti e per il Contrasto delle Malattie della Povertà. Saranno utilizzati per promuovere competenze specifiche tra il personale sanitario.
I minori stranieri non accompagnati. La Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Carla Garlatti, ha sottolineato l’importanza di passare da un approccio emergenziale a uno strutturale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. In Italia, al momento, ci sono poco più di 22.000 minori non accompagnati, con una predominanza di giovani provenienti dall’Egitto, in gran parte maschi. L’età media di questi giovani è di circa 17 anni, ma sta abbassandosi a 15-16 anni. Carla Garlatti ha sottolineato l’importanza di distribuire equamente sul territorio nazionale le strutture di prima accoglienza e di stabilire regole chiare per un “effettivo” primo colloquio con i minori. Questo momento è cruciale per comprendere se i minori desiderano rimanere in Italia o cercare altre soluzioni.