Roma, 8 gennaio 2024 – Il 2024 porta con sé importanti modifiche nel panorama del congedo parentale, offrendo ai neogenitori un sostegno finanziario significativo durante i primi mesi di vita del bambino. Una recente circolare dell’INPS ha delineato le nuove disposizioni relative al congedo parentale e all’indennità ad esso associata, fornendo chiarezza su come queste misure si applicheranno nel corso dell’anno.
Secondo quanto riportato nella circolare, la legge di Bilancio del 2024 prevede un aumento dell’indennizzo per il secondo mese di congedo parentale, portando tale sostegno finanziario all’80% della retribuzione. Questa misura di supporto, sebbene temporanea e valida solo per l’anno in corso, si aggiunge alla disposizione precedente che garantiva un’indennità pari all’80% della retribuzione per un mese entro il sesto anno di vita del bambino.
È essenziale sottolineare che questa nuova disposizione trova applicazione per i lavoratori dipendenti che completeranno il periodo di congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023. Inoltre, il congedo parentale è un diritto riconosciuto ai genitori in costanza di rapporto di lavoro entro i primi 12 anni di vita del bambino, con un limite complessivo di dieci mesi fra entrambi i genitori, estendibili a undici nel caso in cui il padre si astenga dal lavoro per almeno tre mesi in modo continuativo o frazionato.
Si sottolinea altresì che entrambi i genitori hanno il diritto di fruire del congedo contemporaneamente, offrendo così una maggiore flessibilità nella gestione dei tempi legati alle cure del neonato.
Per quanto riguarda le indennità, è stabilito un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata sul salario del mese precedente l’inizio del periodo di congedo, e questo vale fino ai 12 anni del bambino o all’ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, per un massimo di nove mesi complessivi per madre e/o padre.
Il cambiamento più rilevante riguarda l’aumento dell’indennità al 80% per il primo mese di congedo, estendendo tale percentuale anche al secondo mese esclusivamente per le famiglie che completeranno il congedo obbligatorio nel corso del 2024.
Queste misure mirano a offrire un sostegno concreto alle famiglie durante i primi mesi di vita del bambino, consentendo ai genitori di conciliare le esigenze lavorative con quelle legate alle cure e all’assistenza del neonato.