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Migranti, via libera del Senato all’accordo Italia-Albania: cosa cambia

Roma, 15 febbraio 2024 – Dopo un lungo iter parlamentare, l’Aula del Senato ha finalmente dato il via libera definitivo all’accordo Italia-Albania sui migranti. Con una schiacciante maggioranza di 93 voti a favore e 61 contrari, il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del protocollo per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria ha ottenuto l’approvazione finale.

Migranti, il Senato dà il via libera all’accordo con l’Albania

Il protocollo, sottoscritto il 6 novembre 2023 a Roma da Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama, è composto da 14 articoli e due allegati che dettagliano i termini e le condizioni della collaborazione. Tra i punti salienti, l’articolo 3 riconosce alla parte italiana il diritto all’utilizzo di aree demaniali albanesi, concesse a titolo gratuito per la durata del protocollo, che si estende per cinque anni. Con possibilità, poi, di tacito rinnovo per ulteriori cinque. L’articolo 4, invece, delinea le modalità di gestione dei migranti, stabilendo un limite massimo di 3.000 persone sul territorio albanese. Le strutture destinate all’accoglienza saranno gestite dalle autorità italiane, mentre le controversie con i migranti saranno sottoposte esclusivamente alla giurisdizione italiana. È previsto che l’ingresso dei migranti avvenga esclusivamente con mezzi italiani, mentre le autorità albanesi garantiranno l’ordine e la sicurezza pubblica nel territorio circostante.

L’articolo 6, poi, enfatizza il ruolo delle autorità albanesi nel mantenere l’ordine e la sicurezza nelle aree circostanti, mentre le autorità italiane si occuperanno della gestione interna delle strutture. È stabilito, inoltre, che le autorità italiane assumano tutti i costi relativi all’alloggio, al trattamento e alle cure mediche dei migranti. L’articolo 9, invece, impone un periodo massimo di permanenza dei migranti nel territorio albanese, in linea con la normativa italiana. Mentre le spese relative all’allontanamento saranno sostenute integralmente dall’Italia. Infine, l’articolo 13 prevede la possibilità di denunciare il protocollo da parte di entrambe le parti, con un preavviso di sei mesi.

I commenti delle Ong alla notizia, comunque, rimangono piuttosto critici: “È un capitolo vergognoso. Le persone sbarcate in Albania e portate nei centri, compresi i richiedenti asilo, sarebbero automaticamente detenute. Senza la possibilità di lasciare le strutture fino a 18 mesi”, ha infatti sottolineato in un comunicato Matteo De Bellis di Amnesty International. “La politica di esternalizzazione delle frontiere ha già dimostrato di essere fallimentare. E ha causato oltre 22 mila morti nel Mediterraneo Centrale dal 2014 ad oggi, di cui più di 2.400 solo nel 2023″, ha commentato invece Emergency. 

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