Roma, 24 maggio 2024 – Il premier albanese Edvin Kristak Rama, detto Edi, ha recentemente espresso perplessità riguardo la gestione italiana del centro per migranti in Albania, sottolineando che i ritardi e i problemi riscontrati sono di natura italiana. “Sarà un problema farlo funzionare… “, ha proprio commentato il Premier albanese, aggiungendo dubbi rispetto a un progetto che già faceva acqua da tutte le parti.
Migranti, Albania: “I centri non funzioneranno”
Rama, noto per la sua statura imponente di due metri e uno, ha subito chiarito che il progetto del centro migranti è “solo italiano”. L’Albania ha fornito terreni e disponibilità, ma la realizzazione è nelle mani italiane. “Quella roba lì è solo italiana. L’Albania ha dato disponibilità e terreni, ma nulla di più”, ha affermato il premier, aggiungendo con malizia: “Ma siete sicuri che non sia già pronto?”. La discussione avvenuta nel cortile di un albergo di Tirana, ha toccato anche il tema delle procedure burocratiche, con Rama che ha sottolineato le difficoltà legate alla gestione del centro secondo le normative europee. “Il problema sarà farlo funzionare. E sarà molto difficile per le procedure. Come fai a far ruotare 3000 persone in 28 giorni con la burocrazia italiana e con le regole europee?”, ha spiegato, prevedendo ricorsi e battaglie politiche.
Rama, poi, non ha risparmiato critiche al Piano Mattei, l’iniziativa italiana per gestire l’immigrazione attraverso accordi con paesi terzi come Tunisia e Libia. E nel farlo ha anche citato rapporti dei servizi segreti europei, evidenziando come il traffico di migranti sia un business molto lucrativo e controllato da livelli alti di criminalità organizzata. “L’unica strategia sarebbe diluviarli di soldi. Ma tanti, tanti”, ha dichiarato, evocando la figura di Massimo D’Alema come esempio di leadership efficace nella gestione delle crisi migratorie del passato. Il Premier, inoltre, ha ricordato con nostalgia la collaborazione con D’Alema nel 1998, quando l’allora premier italiano riuscì a debellare il traffico di scafisti nella baia di Valona. “Misero un radar sull’isola di Saseno, nel canale d’Otranto, aprirono canali di immigrazione agevolata, e poco a poco finì tutto. Oggi ci sono mezzo milione di albanesi in Italia”, ha raccontato con orgoglio.
Mentre Rama si alzava per salutare gli ospiti dell’albergo che lo avevano riconosciuto, una turista ha scherzato sulla differenza di statura tra lei e il premier: “È come con Meloni… siamo sproporzionati!”. Una battuta che sembra riflettere le attuali tensioni e disparità nella cooperazione tra Italia e Albania sulla questione migratoria.
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