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La giunta del Friuli Venezia Giulia blocca dibattito sull’immigrazione a scuola, Acli: “E’ censura”

Roma, 24 maggio 2024 – La Regione Friuli Venezia Giulia ha recentemente imposto il veto su un dibattito riguardante il tema dell’immigrazione previsto all’Istituto comprensivo Italo Svevo di Trieste, suscitando reazioni contrastanti tra istituzioni, associazioni e cittadini. Gli studenti delle seconde e terze classi dell’istruzione secondaria di primo grado avrebbero dovuto incontrare i rappresentanti di un’associazione locale che si occupa di accoglienza, insieme a una persona migrante che avrebbe condiviso la sua testimonianza diretta. Ma l’amministrazione regionale ha deciso di bloccare tutto.

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Friuli Venezia Giulia, la regione blocca un incontro sull’immigrazione in una scuola

Gli organizzatori dell’evento sottolineano che l’incontro mirava a fornire agli studenti un’esperienza educativa attraverso testimonianze dirette, dati ed esperienze di esperti sui temi delle migrazioni e del razzismo. Tuttavia, la Giunta regionale, attraverso l’assessora all’istruzione e l’assessore alla sicurezza, ha deciso di bloccare l’evento, affermando che una scuola pubblica dovrebbe riportare la realtà dell’immigrazione attraverso le istituzioni competenti, come la Prefettura, la Polizia, il Comune e la Regione stessa.

La decisione ha portato all’annullamento dell’incontro e alla richiesta di chiarimenti all’Ufficio scolastico regionale, che ha parlato di “incidente organizzativo”. L’assessore regionale all’Istruzione di Fratelli d’Italia, poi, ha descritto l’evento come una “imboscata” organizzata da un’associazione non istituzionale e schierata. Dall’altra parte, l’Ufficio rifugiati Onlus ha denunciato un “atto di censura” da parte della Regione. L’assessora all’istruzione, inoltre, ha giustificato la decisione affermando che all’incontro non erano state invitate istituzioni riconosciute, e ha espresso preoccupazione riguardo alla gestione dell’evento da parte di un’associazione militante e non riconosciuta, oltre al fatto che un migrante sconosciuto avrebbe partecipato all’incontro.

La decisione ha suscitato critiche anche dalle Acli, che hanno espresso preoccupazione per quella che considerano una censura, sottolineando l’importanza della scuola come comunità educante e luogo di formazione al discernimento. Per questo l’Arci ha invitato la Regione Friuli Venezia Giulia a rispettare la libertà di insegnamento e l’autonomia didattica delle scuole, lasciando che le istituzioni si occupino di altre questioni.

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