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Il dato. L’integrazione scolastica degli studenti con cittadinanza non italiana: 914.860 alunni stranieri, più dell’11% del totale

Roma, 14 agosto 2024 – Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha recentemente pubblicato un’analisi dettagliata sulla partecipazione degli alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano, riferita all’anno scolastico 2022/2023. Questo studio evidenzia non solo la crescente presenza di studenti di origine migratoria nelle scuole italiane, ma anche le sfide che tali studenti continuano ad affrontare nel percorso educativo rispetto ai loro coetanei italiani.

Crescita della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana

Nell’anno scolastico 2022/2023, il numero di studenti con cittadinanza non italiana è aumentato di 42.500 unità, portando il totale a 914.860, con una crescita percentuale del 4,9% rispetto all’anno precedente. Questo incremento ha portato la percentuale di studenti stranieri al 11,2% del totale degli alunni in Italia. Tuttavia, nonostante questo aumento, il calo degli studenti con cittadinanza italiana ha determinato una riduzione complessiva del numero di studenti nel sistema scolastico italiano di quasi 103 mila unità, pari al -1,2%.

Distribuzione territoriale e diversità nazionale

La distribuzione degli studenti con cittadinanza non italiana è fortemente concentrata nelle regioni settentrionali, che accolgono il 65,2% del totale. In particolare, la Lombardia ospita oltre un quarto degli alunni stranieri presenti nel paese (25,3%), seguita dall’Emilia-Romagna, che registra la più alta incidenza percentuale di studenti stranieri sul totale della popolazione scolastica (18,4%). Al contrario, il Mezzogiorno accoglie solo l’11,5% degli studenti con cittadinanza non italiana.

In termini di provenienza, gli studenti con cittadinanza non italiana provengono da circa 200 Paesi diversi. La maggioranza, il 44,42%, proviene da Paesi europei, seguiti da studenti di origine africana (27,25%) e asiatica (20,27%). Tra le nazionalità più rappresentate, spiccano i rumeni, albanesi e marocchini, che insieme costituiscono oltre il 40% del totale degli studenti stranieri.

Le seconde generazioni e il ritardo scolastico

Una delle dimensioni più significative dell’integrazione scolastica riguarda le seconde generazioni, che rappresentano il 65,4% degli alunni stranieri. Tuttavia, questo dato segna una riduzione di oltre due punti percentuali rispetto all’anno scolastico 2021/2022. Particolarmente rilevante è la situazione degli studenti di origine cinese, il 89,5% dei quali è nato in Italia.

Un’altra dimensione cruciale dell’analisi riguarda il ritardo scolastico, che continua a evidenziare un significativo divario tra studenti italiani e studenti con cittadinanza non italiana. Nell’anno scolastico 2022/2023, il 26,4% degli studenti stranieri si trovava in una condizione di ritardo scolastico, a fronte del 7,9% degli studenti italiani. Il divario si amplifica nelle scuole secondarie di secondo grado, dove il 48% degli studenti stranieri è in ritardo rispetto al 16% degli italiani. Inoltre, il tasso di scolarità nella fascia d’età 17-18 anni è inferiore tra gli studenti stranieri (74,8%) rispetto agli italiani (81,6%), con un quarto degli studenti stranieri che non completa il percorso di istruzione secondaria.

Sfide e prospettive per l’integrazione scolastica

I dati presentati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito rivelano una crescita significativa nella presenza di studenti con cittadinanza non italiana nelle scuole italiane, ma anche una serie di sfide persistenti. Il ritardo scolastico e l’abbandono precoce rimangono problemi rilevanti, specialmente nelle scuole secondarie, indicando la necessità di politiche più efficaci per favorire l’integrazione e il successo scolastico di questi studenti.

Mentre il fenomeno migratorio continua a trasformare il panorama demografico delle scuole italiane, l’attenzione deve essere posta su strategie educative che possano ridurre le disuguaglianze e promuovere un’inclusione autentica e sostenibile per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro origine.

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