Strasburgo, 31 ottobre 2024 – Michael O’Flaherty, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha espresso “profonda preoccupazione” riguardo alla situazione dei migranti e dei richiedenti asilo bloccati nella zona cuscinetto tra Cipro e la Turchia, conosciuta come “linea verde”. In una lettera inviata il 23 ottobre al Presidente cipriota Nikos Christodoulides, ma resa pubblica solo oggi, O’Flaherty ha delineato le criticità legate alla sicurezza e alle condizioni umanitarie nell’area, denunciando, inoltre, le accuse di rimpatri forzati e violenti in mare.
Nella missiva, il Commissario ha descritto la situazione di un gruppo di circa 35 persone, tra cui bambini e altri soggetti vulnerabili, che si troverebbero bloccati nella zona cuscinetto da diversi mesi. La permanenza prolungata in condizioni estremamente precarie, ha affermato O’Flaherty, ha già avuto gravi ripercussioni sulla salute mentale e fisica dei migranti. “Le condizioni di vita, le difficoltà nell’ottenere beni di prima necessità e cure essenziali in questa zona cuscinetto – unite al lungo periodo di permanenza – rischiano di compromettere il benessere di queste persone,” ha spiegato, sottolineando che due donne avrebbero tentato il suicidio in seguito alla disperazione.
Rimpatri sommari e violenti in mare
Oltre alla situazione di coloro che vivono bloccati nella zona cuscinetto, O’Flaherty ha evidenziato una preoccupante serie di “ripetuti rapporti” riguardanti il trattamento dei migranti in mare. Nella lettera si denuncia il presunto respingimento forzato di imbarcazioni cariche di persone alla ricerca di protezione internazionale, a cui sarebbe stato negato l’accesso ai porti di Cipro e che sarebbero state successivamente respinte verso le coste turche, spesso attraverso procedure violente. Questi respingimenti, avverte il Commissario, violerebbero i diritti umani fondamentali e metterebbero ulteriormente a rischio le vite dei migranti.
Una richiesta di azione immediata
Il Commissario per i diritti umani ha fatto appello alle autorità cipriote, chiedendo un intervento urgente per garantire l’accesso a condizioni di vita dignitose e assistenza sanitaria per i migranti bloccati nella zona cuscinetto, ma anche per porre fine ai rimpatri sommari, rispettando così gli obblighi internazionali del paese in materia di diritti umani e protezione dei rifugiati.