Roma, 11 novembre 2024 – Il Consiglio Comunale di Modena ha recentemente approvato un ordine del giorno che sollecita il Parlamento a riformare la legge sulla cittadinanza, adottando il principio dello Ius Scholae. La proposta, avanzata da una larga coalizione di forze politiche tra cui Pd, Avs, M5S, Spazio Democratico, Pri-Azione-Sl e Modena Civica, è stata approvata con il voto favorevole dei proponenti, mentre FdI e Lega Modena si sono opposti, e Modena in Ascolto ha scelto di astenersi.
Dal Comune di Modena un sollecito per la legge sulla cittadinanza
Il documento invita l’amministrazione comunale a coinvolgere i parlamentari modenesi nella promozione di questa riforma, chiedendo un impegno per sensibilizzare e informare sulla cittadinanza italiana, non solo tra i giovani ma anche tra le loro famiglie. Una particolare attenzione viene dedicata ai percorsi informativi sul conseguimento della cittadinanza per tutti i minori stranieri residenti nel territorio comunale e per i loro familiari, una misura pensata per favorire l’integrazione e la partecipazione piena alla vita civica del paese. Il testo approvato dal Consiglio comunale sollecita inoltre i parlamentari modenesi a impegnarsi per l’introduzione di norme differenziate per l’acquisizione dei documenti necessari alla cittadinanza nei casi in cui il ritorno nel paese d’origine possa mettere a rischio la libertà personale degli individui coinvolti. La riforma proposta mira anche a combattere ogni forma di intolleranza, razzismo e discriminazione, chiedendo al Comune di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per contrastare questi fenomeni, e di incentivare momenti di discussione pubblica sui temi della cittadinanza e dell’integrazione.
Una particolare menzione viene fatta per l’esperienza di Bambino=Cittadino, un progetto che coinvolge l’Unicef e le scuole della città per promuovere i diritti dei bambini e l’integrazione. L’ordine del giorno chiede di continuare e rafforzare questa iniziativa, estendendo ulteriormente il coinvolgimento delle scuole e della comunità. Il documento sottolinea che, secondo le leggi italiane attuali, le persone nate in Italia da genitori stranieri possono chiedere la cittadinanza solo al raggiungimento dei 18 anni, dimostrando di aver vissuto in Italia senza interruzioni fino a quella età. Questo sistema è considerato da molti come una forma di discriminazione indiretta, in quanto non tiene conto delle difficoltà che molti giovani stranieri affrontano nel dimostrare una residenza continuativa in Italia, nonostante siano cresciuti e abbiano frequentato le scuole italiane.
La proposta di riforma , quindi, mira a modificare questo sistema, riconoscendo che la cittadinanza dovrebbe essere legata, oltre che alla residenza, anche all’integrazione sociale e culturale, e al contributo che i giovani stranieri danno alla società italiana, in particolare attraverso il percorso scolastico. Il Consiglio comunale di Modena, dunque, lancia un appello per una riforma che possa garantire pari diritti a tutti i giovani, indipendentemente dalla loro origine.
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