Roma, 14 novembre 2024 – Il progetto della musicista Ruth Kemma nasce da una domanda: può la musica colmare il vuoto lasciato da chi non è mai arrivato a destinazione? Così ha preso vita un’iniziativa unica e toccante, Elementarzeichen (Segni Elementari), portando la sua viola nel Mediterraneo. Su un piccolo peschereccio, nelle acque vicine a Linosa e Lampedusa, Kemna ha dedicato un concerto muto di pubblico ma ricco di significato, un tributo ai migranti che hanno perso la vita durante il loro viaggio verso l’Europa.
Migranti, la musica come ancora di salvataggio
Il progetto, intitolato Elementarzeichen (Segni Elementari), nasce da una profonda ricerca sull’elemento acqua e sui tragici eventi che si consumano in mare. Le nuove composizioni sono intrise di significato: il pentagramma della musica occidentale viene sfumato, rielaborato attraverso sequenze numeriche che richiamano le coordinate geografiche, in un omaggio ai tanti punti in cui è stata tracciata l’ultima rotta dei migranti che non sono arrivati a destinazione. Il viaggio di Ruth è stato condiviso con una rete di collaboratori: il pescatore Gerlando Giardini ha messo a disposizione la sua barca per ospitare l’insolito concerto, mentre i documentaristi Alessandro Drudi e Luca Schiliró hanno seguito l’intero processo, documentando la composizione e la performance sul mare. Sulle scogliere di Linosa, sotto pioggia e spruzzi di onde, grandi fogli di carta bianca sono stati distesi e segnati da linee e numeri, quasi come onde che infrangono il silenzio del mare.
Domani, 15 novembre, e sabato 16 novembre, Ruth porterà questo viaggio nella Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, dove l’installazione video e le partiture di carta, veri e propri “spartiti” tracciati dall’acqua, creeranno un ambiente immersivo. In questa cornice, il suono della sua viola e la sua voce umana si fonderanno, trasmettendo il dolore e la speranza di chi non c’è più, un omaggio alle vittime e un invito alla riflessione. “Ogni persona al mondo è un inizio,” spiega Ruth, “e anche questa performance è un inizio, un tentativo di piangere per qualcuno che non si conosce, di suonare musica viva per tutti noi”. Il ricavato delle serate sarà destinato all’organizzazione Ragazzi Baye Falle, un’associazione che supporta giovani migranti e rifugiati.
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