Roma, 18 dicembre 2024 – Negli ultimi mesi, l’Italia ha registrato una drastica riduzione dell’80% negli arrivi di migranti dalla Tunisia. Questo risultato non è frutto del caso, ma rappresenta il coronamento di una visione politica chiara e determinata, sostenuta con forza dal Governo italiano e promossa dal partito Fratelli d’Italia sia a livello nazionale che europeo.
Secondo Alessandro Ciriani, eurodeputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione LIBE del Parlamento Europeo, questo successo è il riconoscimento tangibile di un lavoro strategico mirato. “Il governo italiano ha dimostrato come un approccio pragmatico e responsabile possa portare risultati concreti”, ha dichiarato Ciriani. La strategia si è concentrata su due pilastri principali: il concetto di “paesi sicuri” e la creazione di hub esterni per la gestione dei flussi migratori.
La collaborazione con i Paesi Terzi
Uno degli elementi chiave della strategia è stata la collaborazione con paesi terzi come la Tunisia. Attraverso accordi mirati, il Governo italiano ha lavorato per stabilire una gestione dei migranti più strutturata, riducendo gli arrivi irregolari e migliorando i processi di accoglienza e rimpatrio. Come sottolineato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, gli accordi con i paesi terzi rappresentano una strada percorribile per affrontare il fenomeno migratorio in modo sostenibile.
Il ruolo degli hub esterni
La creazione di hub esterni per la gestione dei flussi migratori è un altro tassello fondamentale della strategia italiana. Questi centri, situati nei paesi di origine o transito, permettono di gestire le richieste di asilo e le procedure di rimpatrio direttamente sul territorio, limitando il sovraccarico sui paesi di arrivo come l’Italia. Questa soluzione, pur non priva di sfide, è stata elogiata come esempio di approccio pragmatico per affrontare una problematica complessa.
Il dibattito sui “Paesi Sicuri”
Un aspetto cruciale del successo italiano è stato il dibattito sul concetto di “paesi sicuri”. Identificare quali nazioni possano essere considerate sicure per il rimpatrio è un passaggio essenziale per garantire che i migranti siano trattati con dignità e che le procedure rispettino i diritti umani. Il Governo italiano ha svolto un ruolo di primo piano in questo dibattito, contribuendo a definire criteri chiari e condivisi a livello europeo.