MINISTRO DA’ VIA A TAVOLO CON CAPOFILA L’UNICEF
ROMA
(ANSA) – ROMA, 16 LUG – Una contestazione che ha sortito il suo effetto. Possono essere contente le oltre trenta organizzazioni – Unicef in testa – che hanno duramente criticato il pacchetto sicurezza del governo dopo aver incassato l’avvio di un dialogo e di un confronto con il ministro dell’interno Roberto Maroni, incontrato pubblicamente nel pomeriggio. Le critiche le avevano scritte nero su bianco in un documento consegnato al ministro; in esso si esprime "preoccupazione" per le ricadute negative dei provvedimenti nei confronti dei minori stranieri. Maroni non si è sottratto al confronto, ha mostrato qualche apertura per ciò che riguarda i minori ed ha rilanciato: diamo il via da subito ad un tavolo con i tecnici del Viminale e le associazioni (coordinate dall’Unicef) per migliorare, dove possibile, i provvedimenti e dare attuazione alla parte dalla direttiva sui censimenti nei campi nomadi che interessa l’integrazione. Su quest’ultimo provvedimento, Maroni ha sollecitato di fare in fretta, "non c’é tempo da perdere": vanno studiati fin da ora, anche prima che si concludano i censimenti (a settembre), interventi sul versante dell’integrazione delle persone che vivono nei campi. In particolare, come già prevede la direttiva, destinati al ripristino delle condizioni socio-sanitarie, all’integrazione sociale, alla scolarizzazione dei minori. Maroni ha sollecitato le associazioni a fargli avere al più presto le osservazioni sui tre decreti legislativi (ricongiungimenti familiari, richiedenti asilo, diritto di stabilirsi in Italia da parte di cittadini comunitari) che presenterà venerdì 25 luglio al Cdm. "Difendo" l’impianto della direttiva sui campi nomadi, ha detto Maroni: "respingo che sia razzista e discriminatoria. Serve ad eliminare il degrado ambientale in cui vivono delle persone che non si conoscono e che vogliamo accompagnare all’ integrazione". Ha anche rassicurato le associazioni che eventuali modifiche nel decreto legge (già approvato alla Camera) potranno essere introdotte a settembre nell’ambito del disegno di legge ("mi impegno, se sarò convinto, di presentare modifiche al Cdm"). Il ministro ha mostrato di essere possibilista ("discutiamone") sull’eliminazione automatica della potestà a genitori che fanno fare l’accattonaggio i figli (le organizzazioni chiedono che sia il giudice a decidere di volta in volta) e sui minori che sono indicati nei Cie (ex Cpt) come maggiorenni ("nel ddl possiamo inserire una norma che, nel rispetto dei Cie, li tutelino"). Sull’introduzione del reato di immigrazione clandestina, fortemente criticato, nessuna novità: é confermato che la norma sarà riscritta precisando la finalità della sanzione, ossia l’espulsione immediata ed efficace. L’avvio di un dialogo con Maroni era stato auspicato prima dell’incontro dal presidente dell’Unicef, Vincenzo Spadafora. Nelle prossime settimane, l’agenzia dell’Onu si recherà nei campi nomadi, insieme alle organizzazioni degli stessi nomadi, per vedere in prima persona come si svolgono i censimenti. La prossima settimana l’Unicef incontrerà il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini. Al governo, Spadafora ricorda due urgenze: un piano nazionale infanzia (l’ultimo è del 2004) e l’istituzione del garante per l’infanzia. (ANSA).
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