Approvato nella commissione sanità della Regione un emendamento al piano regionale della salute. A settembre la discussione. BARI, 31 luglio 2008 – ”Il diritto alla salute non può conoscere nessuna limitazione. Non può essere esercitato ‘sotto condizioni’. Il diritto alla salute e’ un diritto universale”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo che è stato approvato nella commissione sanità della Regione un emendamento al piano regionale della salute, presentato dalla giunta di centrosinistra, che prevede il medico di base e assistenza sanitaria gratuita per gli immigrati, anche per coloro che non hanno il permesso di soggiorno.
”Si tratta di un diritto, quello alla salute, – ha spiegato Vendola – che deve essere esercitato dagli uomini e dalle donne di qualunque razza, di qualunque cittadinanza, in qualunque condizione soggettiva si trovino”. ”Abbiamo costruito – ha aggiunto – un accordo con i medici di medicina generale che consentirà la presa in carico da parte del servizio sanitario regionale dei lavoratori e dei cittadini migranti, indipendentemente dalla loro condizione soggettiva di persone che abbiano un regolare permesso di soggiorno o che siano in una condizione di clandestinita".
”Il nostro e’ un modo concreto per reagire a quel flusso di culture xenofobe, razziste – ha spiegato Vendola – che alimentano una continua campagna allarmistica e che rischiano di tradursi in una caccia alle streghe nei confronti di esseri umani, che a volte sono donne, vecchi, bambini”.
L’assessore: bilancio sarà in pareggio
Secondo l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Alberto Tedesco, il concetto della scelta della giunta di centrosinistra guidata da Nichi Vendola di presentare un emendamento al Piano regionale della salute è questo: curare prima l’immigrato per curarlo meglio e a minor costo. E c’e’ sullo sfondo questa scelta di solidarietà a tutto tondo che ha fatto la Puglia, non da oggi ma da diverso tempo”.
A chi accusa l’esecutivo pugliese di fare così lievitare i costi della sanita’ in Puglia, Tedesco ha risposto: ”Credo che se si fa un bilancio fra costi e risultati, alla fine il bilancio sarà a totale pareggio nel senso che se non si prende in carico organicamente il cittadino emigrato, anche quello non regolare, e quindi non lo si assiste, si corre il rischio che questo cittadino subisca un guaio peggiore di quello che si sarebbe potuto evitare se lo si fosse assistito dall’inizio. Si rivolgerà alle strutture sanitarie in una condizione di emergenza, quindi con patologie molto più complesse di quelle che invece presenterebbe se fosse assistito sin dall’inizio”.
Il Pdl in disaccordo
”Siamo d’accordo sul fatto che questi cittadini ricevano tutta l’assistenza sanitaria possibile, ma non sul fatto che vengano ‘presi in carico’ come ‘assistiti permanenti’ dal servizio sanitario regionale, per un semplice motivo: se sono privi di permesso di soggiorno, non vi e’ alcuna certezza che restino sul territorio regionale e nazionale in maniera ‘permanente”. Lo hanno sottolineato esponenti delle opposizioni nel consiglio regionale pugliese (Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia, Sergio Silvestris di Alleanza Nazionale e Giammarco Surico del Gruppo misto).