Il sindaco della Spezia Massimo Federici contrario alla realizzazione del centro GENOVA, 14 agosto 2008 – Il sottosegretario all’Interno Michelino Davico ha incassato stamani dal sindaco della Spezia Massimo Federici la totale chiusura alla realizzazione di un Centro di identificazione ed espulsione (Cie) nel territorio comunale (già individuato dal ministero come possibile sito ligure).
”E nel caso di una forzatura da parte del governo – ha affermato il sindaco – organizzeremo una ferma opposizione”.
L’occasione è stato un comitato regionale per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto a Genova allargato anche ai rappresentanti della Regione, delle amministrazioni delle principali città, oltre ai vertici delle forze di polizia. ”Sul tavolo del ministro ci sono varie proposte – ha detto Davico – ma non è stata presa ancora alcuna decisione, che comunque concorderemo con le autorità locali. C’è tempo fino a fine anno. La Spezia è uno dei possibili luoghi, ma ce ne possono altri. Siamo per una politica che non resta chiusa nei palazzi ma si muove sul territorio per affrontare i problemi. Siamo per il confronto, per ascoltare, ma anche per decidere”.
Al presidente della Regione Claudio Burlando che nei giorni scorsi si è espresso contro un Cie in Liguria, Davico risponde: ”E’ troppo facile, piacerebbe a tutti non averne. Se vogliamo essere federali dobbiamo avere i vantaggi ma anche qualche disagio”. Insomma anche la Liguria avrà il suo Cie (la Lega qui ne chiede due), e se in estrema analisi non si trovasse un accordo, osserva Davico, ”il Governo deciderà di iniziativa”.