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Centinaia di piccoli schiavi in Italia

Dossier di Save The Children. Dallo sfruttamento sessuale all’accattonaggio ROMA – 25 agosto 2008 – Costretti a prostituirsi, rubare, spacciare droga, mendicare, lavorare, coinvolti nelle adozioni illegali e presumibilmente anche nel traffico di organi.È la sconcertante realtà che vivono centinaia, forse migliaia di bambini e adolescenti stranieri in Italia.

Lo rivela un dossier diffuso da Save the Children in occasione della Giornata internazionale in ricordo della schiavitù e della sua abolizione, ch si è celebrata sabato scorso.

Se nel mondo le vittime della tratta sono stimate in 2,7 milioni, di cui l’80% costituito da donne e bambini – un business con un volume di affari di 32 miliardi di dollari l’anno – in Italia, ricorda l’organizzazione, secondo i dati ufficiali sono 54.559 le vittime di tratta che hanno ricevuto un primo aiuto tra il 2000 e il 2007; quelle che poi hanno aderito a progetti di protezione sono state 13.517, di cui 938 hanno meno di 18 anni. Numeri sottostimati, secondo il dossier, in quanto molti minori trafficati e sfruttati rimangono invisibili sia per le caratteristiche della tratta – fenomeno criminale e quindi occulto – sia per le mutevoli e sofisticate strategie di sfruttamento e assoggettamento messe in atto dagli sfruttatori.

SFRUTTAMENTO SESSUALE – Coinvolge soprattutto adolescenti femmine, nigeriane e dell’Europa dell’est. Costrette a firmare un contratto, le nigeriane vengono private della libertà e costrette a pagare tra i 30 e i 50 mila euro per riscattarla, prostituendosi su strada. Le ragazzine dell’est Europa – soprattutto Romania e Moldova – reclutate da conoscenti o parenti, a volte rapite, passano il confine in auto, pullman o a piedi. Molti anche i minori romeni di origine Rom.

ACCATTONAGGIO – E’ praticato soprattutto da minori Rom romeni o provenienti dall’ex Jugoslavia, talvolta con problemi fisici. Trascorrono intere giornate sulla strada, in posizioni scomodissime e sotto qualsiasi tempo. Molti subiscono violenze.

ATTIVITA’ ILLEGALI – E’ una tratta che coinvolge minori di ambo i sessi per lo più romeni ma anche di origine nordafricana. Reclutati nei paesi di origine, vengono condotti in Italia per compiere furti e scippi. I minori provenienti da Senegal e Gabon sono invece impiegati nel trasporto e spaccio di droga – cocaina, eroina, crack – e tenuti sotto ferreo controllo al punto che a molti di essi vengono abrasi i polpastrelli affinché non siano identificabili dalle forze dell’ordine: un numero sempre più rilevante di questi minori diventa a sua volta consumatore e dipendente dalla droga.

LAVORO FORZATO – Sono adolescenti provenienti da India, Bangladesh e Africa che vengono impiegati nell’allevamento di bestiame o in agricoltura, costretti a lavorare tantissime ore per paghe irrisorie.

ADOZIONI ILLEGALI ED ESPIANTO DI ORGANI – Poche le evidenze su questi tipi di tratta, anche se – sottolinea il dossier – episodi sono emersi da inchieste giudiziarie. La Procura di Roma ha tra l’altro avviato indagini su un presunto traffico di minori dall’Albania verso Grecia e Italia per espianti illegali.

In Italia, secondo Save the Children, i minori sfruttati e trafficati possono contare su buone leggi, ma occorre migliorare ed estendere gli interventi di contatto delle vittime o potenziali vittime, anche attraverso l’impiego di equipe di strada o di operatori alla pari. Bisogna poi, aggiungono, mettere più impegno nell’identificazione dei minori vittime di tratta, che a volte vengono considerati semplicemente dei piccoli criminali. "Auspichiamo – dice Carlotta Bellini di Save the Children Italia – che il governo sviluppi un piano nazionale anti-tratta e che l’Italia proceda alla ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta".

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