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F.CRISTIANA, IN ITALIA RISCHIO ASSUEFAZIONE A NUOVI RAZZISMI

(ANSA) – ROMA, 9 SET – Per Famiglia cristiana in Italia c’é un "rischio di assuefazione" ai "nuovi razzismi". Lo afferma Beppe Del Colle nell’editoriale del prossimo numero, sull’immigrazione e le politiche governative. Il testo ricapitola anche la polemica tra ‘Famiglia cristiana’ e il ministro Maroni su immigrazione e impronte digitali. "La critica ai progetti dei governi – osserva l’editoriale, intitolato ‘Per i nuovi razzismi c’é il rischio assuefazioné – è un’arma efficace per cercare le soluzioni più giuste e più umane. Magari nello spirito di quella ‘nuova generazione di politici cattolici’ auspicata da Benedetto XVI in Sardegna". Il settimanale dei paolini rimarca che "fatta salva la buona fede del ministro Maroni e di ‘Famiglia Cristiana’, è l’ora di un bilancio sereno della crisi chiusa con la risposta del commissario europeo alla Giustizia, Jacques Barrot: le misure adottate dal nostro ministro nei confronti dei rom non sono discriminatorie. Per quanto ‘ufficiale’ – prosegue il settimanale – essa rimane un’opinione, maturata dopo che il nostro Governo aveva apportato ‘gli opportuni aggiustamenti’ a quelle misure, come ha notato Mario Marazziti della Comunità di Sant’Egidio". Il settimanale dei paolini ricorda che dopo la decisione del ministro Maroni di rilevare le impronte digitali ai bambini rom, "che aveva suscitato forti critiche in Italia e in tutta l’Unione", si è sviluppata "una polemica sulla presa di posizione critica di ‘Famiglia Cristiana’. "Molti media europei ne hanno parlato, sostenendo le nostre opinioni e chiedendoci interviste; siamo stati sommersi – racconta Del Colle – da lettere ed e-mail, in larga parte favorevoli, talvolta piene di insulti". "Ma intanto succedeva qualcosa di molto più serio, e in certa misura emozionante. La Chiesa – sostiene Del Colle – è intervenuta autorevolmente sul tema di fondo della disputa: i ‘nuovi razzismi’, citati più volte dal Papa, crescenti in un’Europa alle prese con un’enorme ondata immigratoria, in buona parte clandestina, a cui non sa come far fronte se non in termini di accentuata difesa della sicurezza dei suoi cittadini". "La Chiesa ha però molto a cuore anche la sicurezza e l’integrazione degli immigrati, in particolare dei nomadi". "La Chiesa – conclude ‘Famiglia cristiana’ – vuole fare la sua parte in una questione che presenta lati positivi e negativi e non può essere risolta solo con misure di contenimento, o addirittura – come ha riferito al congresso una sociologa italiana di origine nomade – con episodi tipo gli sgomberi brutali dei campi a Milano, Napoli e altrove…".(ANSA).

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