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RAZZISMO: MILANO; ‘VAI AL TUO PAESE’, BOTTE A AMBULANTE

(ANSA) – MILANO, 2 OTT – "Rubi il lavoro agli italiani". E’ con questa scusa che stamani a Milano due ambulanti regolari hanno aggredito in un mercato rionale un venditore di colore, che faceva quindi lo stesso mestiere, ma abusivamente . L’immigrato, Ravan, un senegalese di 42 anni, è stato insultato ("negro di m…", come ha riferito lui stesso) e colpito ripetutamente con una mazza da baseball. Finito al pronto soccorso per ferite lievi, è stato medicato, tenuto in osservazione e dimesso in serata. Ha punti applicati alla testa e alla mano, oltre a varie ecchimosi, ma niente di rotto. Del caso si è occupata la Polizia Locale, che è stata chiamata intorno alle 12 dai passanti che si trovavano nel mercato rionale all’aperto che si tiene ogni giovedì tra via Archimede e via Marcona, nella zona est della città. La lite, secondo i testimoni, sarebbe nata per questioni di spazi: un problema all’ordine del giorno, nei mercati, tra ambulanti regolari e abusivi. Una colf sudamericana (che però si è allontanata perché non in regola con il permesso di soggiorno) ha raccontato di aver visto il titolare di un chiosco di frutta e verdura litigare con l’immigrato. Dopo le minacce e gli spintoni, è sopraggiunto un terzo uomo con la mazza da baseball. E Ravan è stato picchiato. "Mi hanno detto che me ne dovevo andare entro 10 minuti, che dovevo tornare al mio Paese – racconta al telefono Ravan -. Ma io ho detto no, io devo mangiare, lavoro per mangiare, non me ne vado. E così mi hanno picchiato, ho quattro buchi in testa…". "In attesa che le autorità competenti facciano piena luce sul grave episodio – hanno commentato la Cgil di Milano e la Cgil della Lombardia – denunciamo il clima di intolleranza e di razzismo che sta attraversando il Paese, un clima alimentato da politiche improntate alla xenofobia e al rifiuto nei confronti dei ‘diversi’, che spinge i cittadini a compiere atti di giustizia sommaria. Occorre recuperare al più presto un clima di convivenza civile improntato al rispetto e alla dignità delle persone". Ravan, intanto, è stato dimesso, e si è recato subito a sporgere querela contro l’aggressore. Ha detto che lui "quello lì" lo conosce. Del caso ora si occuperanno le forze dell’ordine. Ma Ravan intanto si sente pieno di rabbia e ripete: "Io lavoravo, c’era spazio per tutti, io lavoravo…". (ANSA).

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