Studio della Fondazione Soros. Il Paese è in deficit di manodopera
Bucarest – 16 ottobre 2008 – Da Paese di emigranti a terra di immigrazione. La Romania, nei prossimi anni, compirà il percorso già calcato dall’Italia.
È quanto prevede lo studio "Immigrato in Romania: prospettive e rischi" pubblicato dalla Fondazione Soros e citato ieri dal quotidiano ‘Evenimentul zilei’.
"L’esperienza di altri Paesi europei indica che nei prossimi anni la Romania diventerà, in una prima fase, sia Paese di emigrazione che di immigrazione e quindi di destinazione per i lavoratori extracomunitari", sostengono gli autori dello studio, precisando che "un simile fenomeno si era verificato nel passato in Paesi come Spagna o Italia e accade attualmente negli stati entrati a far parte dell’Ue nel 2004, come la Repubblica ceca, Ungheria o Slovacchia".
I dati ufficiali indicano che al momento in Romania si contano circa 50.000 cittadini stranieri, il cui numero potrebbe aumentare in uno, due anni, per coprire il deficit di manodopera nel Paese, a seguito della massiccia emigrazione dei romeni soprattutto in Italia e Spagna, ma anche in Germania, Francia e Gran Bretagna.