(ANSA) – ROMA, 13 NOV – Il tasso di occupazione della popolazione straniera è maggiore di quella italiana, rispettivamente il 67,1% e il 58,1%. E tra i fattori che spiegano questa differenza c’é soprattutto la forte disponibilità degli immigrati ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, anche i meno qualificati. E’ quanto emerge da un rapporto realizzato dal Centro per le ricerche di economia e del lavoro e dell’industria (Creli) dell’Università Cattolica di Milano su "Gli immigrati nel mercato del lavoro" presentato oggi al Cnel dal Comitato di presidenza Onc. Il rapporto evidenzia in particolare che tra gli immigrati sussiste buona capacità di inserimento lavorativo, sia a causa dell’alta disponibilità ad accettare anche i lavori meno qualificati (per esigenze di reddito e per aspetti legati alla legislazione vigente), sia per la forte concentrazione nelle classi di età centrali. In particolare sono gli uomini a superare il dato medio di ben 13 punti percentuali, a conferma dell’elevata occupabilità dei lavoratori stranieri, osserva lo studio. Le criticità riscontrate dal rapporto sono invece legate ai servizi per l’impiego e alle politiche di formazione professionale, sia dei datori di lavoro che pubbliche. Alla luce di questi dati, l’Onc-Cnel ritiene urgente, in termini generali, "una attuazione della riforma degli ammortizzatori sociali che siano universalistici con riferimento alla condizione del lavoratore; specificatamente per gli immigrati, il mantenimento del permesso di soggiorno per almeno 12 mesi nei casi di disoccupazione". Inoltre, indica la necessità di "una forte riqualificazione della rete pubblica e privata dei servizi e delle politiche attive per l’impiego". (ANSA).
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LAVORO: CNEL, IMMIGRATI PIU’ DISPONIBILI A OGNI TIPO IMPIEGO
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