Durante un comizio il leader di Lega Nord parla di immigrazione: "La legge dice ‘stop alla clandestinità’ e ora non entrerà più nessuno"
Mestre – 18 maggio 2009 – "Io ti discriminerei perché non hai portato delle belle ragazze". Così il leader di Lega nord Umberto Bossi ha risposto al brasiliano che durante il comizio leghista a Mestre ha gridato al Senatur che in Italia non si sta bene, che si sente discriminato e che non gli piacciono i provvedimenti sull’immigrazione.
"Capisco che tu possa essere in difficoltà – ha aggiunto Bossi – ma non credo tu sia il solo ad avere problemi. Parlando onestamente, nessuno aiuta gli immigrati che non sono ricchi, sono dei poveracci. Ma non puoi dirmi che gli africani vengono trattati meglio di te che sei brasiliano". Alle ulteriori sollecitazioni dell’immigrato il leader della Lega ha replicato ironizzando: "Se tu venivi qui con venti belle ragazze avevamo un occhio di riguardo. Va bene, dopo ti invito al bar per un caffè, quello lo puoi scroccare tranquillamente".
In occasione del comizio elettorale di sabato scorso, oltre a fare dell’ironia con il brasiliano, Bossi ha parlato di immigrazione, argomento cruciale della campagna politica leghista. L’approvazione definitiva del pacchetto sicurezza, che ora passa al Senato, "avverrà presto, penso che sarà entro maggio, come ha detto Maroni” ha commentato Bossi, aggiungendo che confida molto nella veloce calendarizzazione perché "la senatrice Rosy Mauro in queste cose è un bulldozer".
Tra gli argomenti affrontati da Umberto Bossi, anche quello del razzismo: "Non la penso come il presidente Napolitano: non ci sarà nessun problema. Il razzismo, caro Presidente, sarebbe uscito se la legge Maroni non passava, perchè la gente non avrebbe capito. Oggi un ministro – ha detto riferendosi a Roberto Maroni – non è solo colui che fa le leggi, ma poi anche colui che le deve far rispettare. Gli immigrati non fanno una bella vita – ha proseguito il Senatur – ma non si possono aprire le porte a tutti. La legge dice ‘stop alla clandestinità’ e adesso non entrerà più nessuno".
"Il Paese non vuole che ci sia più una apertura indiscriminata ai clandestini. La gente va aiutata a casa propria – ha aggiunto Bossi – ci mancherebbe che dessimo la nostra casa e la nostra terra ai clandestini. Franceschini – ha concluso riferendosi alle recenti posizioni del segretario del Partito democratico – l’ho sentito parlare in aula: mi sembra il segretario del partito degli immigrati. La gente che ascolta questi discorsi si spaventa e si chiede ‘ma i diritti di noi che abbiamo sempre lavorato?’ Per fortuna che c’è Maroni che fa il suo dovere".
Antonia Ilinova