Monsignor Vegliò: ”Vi assicuriamo il nostro impegno perchè tutti assumano occhi diversi nei vostri confronti"
Città del Vaticano – 19 maggio 2009 – I politici, le istituzioni, le comunità cristiane, i media devono imparare a guardare con altri occhi agli immigrati la cui presenza ”è preziosa e indispensabile nelle nostre città”, essi meritano ”rispetto ammirazione, gratitudine”. Sono le parole del nuovo presidente del Pontificio consiglio per i migranti, monsignor Antonio Maria Vegliò, pronunciate domenica scorsa nel corso della messa celebrata per la XVIII Festa dei Popoli svoltasi in Piazza San Giovanni in Laterano.
Si è trattato della prima uscita pubblica del nuovo responsabile del dicastero dei migranti e assume un particolare significato nel complesso dibattito di questi mesi. Alla messa celebrata nella basilica del Laterano erano presenti fedeli di ogni parte del mondo e a loro, ai nuovi abitanti della Capitale, si è rivolto monsignor Vegliò: ”Vi assicuriamo del nostro impegno perchè assumano occhi nuovi, occhi diversi nei vostri confronti tutte le nostre parrocchie e comunità cristiane, i responsabili della politica, delle amministrazioni centrali e locali, dell’informazione, dell’opinione pubblica, di tutta la cittadinanza. Meritate rispetto, ammirazione ed anche, torno a dire, gratitudine. La vostra presenza è preziosa e indispensabile in questa città”.
”Mi auguro – ha aggiunto monsignor Vegliò – che anche voi assumiate occhi nuovi, eventualmente occhi diversi nei confronti di Roma, per rendervi conto della tanta gente che vi vuol bene, delle tante opportunità che vengono offerte a tanti di voi per una promozione nella scala sociale e civica, fino a sentirvi cittadini fra cittadini, e soprattutto fratelli tra tanti fratelli”. ”E non deve venir meno – ha spiegato ancora – la speranza che il meraviglioso pluralismo introdotto da voi migranti sia accolto da tutti noi, cittadini italiani e di altra nazionalità, come una grande risorsa e che porti ad una convivenza pacifica e benefica”.
Iniziando la sua omelia monsignor Vegliò aveva portato ai migranti il saluto di Benedetto XVI: ”Vi do questo fraterno saluto anche a nome del Santo Padre, che, circa tre mesi fa, mi ha affidato la Presidenza del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l’organismo che rende presente la Chiesa nel mondo della mobilità umana, che comprende oltre duecento milioni di emigranti e di profughi sparsi nei cinque continenti. Mi è difficile esprimere la gioia e l’emozione di trovarmi oggi in mezzo a una moltitudine di fratelli in Cristo, che proviene da tante diverse nazioni, da ogni angolo della terra”.