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Immigrati pestati, due arresti a Roma

Svolta nelle  indagini per le aggressioni di Tor Bella Monaca. Gli investigatori: “Non  fu xenofobia” Roma – 21 maggio 2009 – Due giovani arrestati, tre denunciati e altri che sentiranno presto bussare i poliziotti alle loro porte.

È il bilancio delle indagini sulle aggressioni contro immigrati avvenute negli ultimi mesi nel quartiere romano di Tor Bella Monaca. Tra le ultime vittime, Mohammad Basharat, pachistano, che il 23 marzo scorso fu picchiato ed è ancora in coma per un ematoma alla testa, e  Vitali Sirbu, moldavo, aggredito il 3 maggio davanti alla moglie e alla figlioletta. 

Secondo gli investigatori, i "gravi episodi di violenza sono per lo più ascrivibili a una banda di ragazzi di quartiere, con diversi precedenti" e "privi di connotazione politica". La banda colpiva "per avere una sorta di controllo e predominio del territorio" e "come ritorsione per mancati pagamenti" di somme "estorte" a stranieri che hanno attività commerciali a Tor Bella Monaca .

Ieri mattina gli agenti della Digos e del commissariato Casilino hanno arrestato un 21enne e un 17enne.

Il primo, per l’aggressione al moldavo, deve rispondere di rapina e lesioni gravi mentre per quella al pakistano e’ indagato per lesioni gravissime. Nel corso delle perquisizioni, gli sono state sequestrate due mazze da baseball, un tirapugni, una balestra, un coltello, un ‘dissuasore’ elettronico funzionante e altro. Il minorenne, invece, e’ ritenuto coinvolto nell’aggressione al moldavo ed e’ stato arrestato per rapina, tentato omicidio e lesioni aggravate. La polizia gli ha sequestrato tre coltelli a serramanico, un taglierino e cellulari di dubbia provenienza.

Nell’ambito della stessa operazione sono stati indagati per associazione a delinquere ed estorsione lo stesso 21enne, nonché un 24enne e due 19enni. Durante le perquisizioni a loro carico sono stati sequestrati coltelli e altro materiale

Come riferiscono gli investigatori, sia nel corso delle perquisizioni di ieri, sia nel corso delle indagini svolte, "non sono mai emersi elementi che facciano ritenere gli episodi come atti di xenofobia" e allo stesso modo "nessuno degli indagati aveva materiale che facesse presumere l’appartenenza a gruppi estremisti". Le indagini sono ancora in corso perché agli episodi hanno partecipato anche altre persone non ancora identificate.

Complimenti alla Polizia sono arrivati dal sindaco Gianni Alemanno. "Dai risultati delle indagini e’ emersa la conferma che si trattava di atti di bullismo criminale – ha detto il primo cittadino capitolino – Occorre comunque intensificare l’azione delle istituzioni contro ogni forma di bullismo, violenza, intolleranza e xenofobia"

L’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri, chiede di stare vicini a Mohammad Basharat e alla sua famiglia, “rompendo l’isolamento che li circonda e aiutandoli a superare la paura. La Regione Lazio lo sta facendo. Da parte nostra continueremo a portare avanti la battaglia contro l’intolleranza, la violenza e la xenofobia di qualunque matrice sia. Proporrò al presidente Marrazzo di costituirsi parte civile, nel momento in cui sarà avviato il processo, come scelta in difesa dei diritti umani".

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