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Salame halal per battere la crisi

È la ricetta vincente delle giovani imprese. Coldiretti: "Il cibo halal è un mercato in ascesa, con un giro d’affari di 67 miliardi di dollari in Europa"

Roma – 12 giugno 2009 – Dal salame halal, per intercettare i gusti degli 1,4 milioni di musulmani arrivati in Italia, al ”cow pooling”, l’acquisto collettivo della carne di mucca a garanzia della genuinità. Sono tra le idee vincenti delle giovani imprese contro la crisi. È emerso dall’Oscar Green, il premio per l’innovazione in agricoltura promosso dai giovani della Coldiretti, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Le esperienze premiate al salone della creatività – sottolinea Coldiretti – testimoniano l’attenzione dei giovani verso le opportunità offerte dal mercato, anche sfruttando i cambiamenti sociali. Con il numero degli immigrati più che raddoppiato negli ultimi dieci anni e un bacino di un milione e quattrocentomila potenziali consumatori nella sola Italia, il cibo halal – sottolinea Coldiretti – rappresenta oggi un mercato in ascesa, con un giro d’affari di 67 miliardi di dollari in Europa.

Da qui l’idea di Antonio Fernando Salis (premio ”Esportare il territorio”), dell’azienda ”La Genuina” di Ploaghe (Sassari), di produrre salumi preparati secondo le regole halal (per i musulmani) e kosher (per la religione ebraica), utilizzando carne di pecora e di capra. I prodotti vengono controllati e certificati dall’Imam e dal Rabbino.

Contro la crisi economica, Ferdinando Cornalba, dell’azienda agricola Cornalba di Locate Triulzi (Milano) ha puntato invece sul ”cow pooling”. ”In pratica – spiega Coldiretti – l’azienda dà la possibilità a più famiglie di acquistare parti o anche una mucca intera e di dividersi poi la carne. Un’esperienza che, in tempo di crisi, sta avendo un grande successo negli Stati Uniti”.

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