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Il parere del Csm sul ddl sicurezza

Tutte le critiche su reato di clandestinità e centri di espulsione. Scarica il testo

Roma – 12 giugno 2009 – Il Consiglio Superiore della Magistratura  ha espresso diverse critiche sul disegno di legge “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica. Il parere adottato all’unanimità due giorni fa, punta il dito in particolare contro alcuni passaggi del ddl dedicati all’ immigrazione contenute nel ddl sicurezza.

Secondo i giudici, il nuovo reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato” comporterà un “eccezionale aggravio” per l’attività giudiziaria, ma non avrà un effetto deterrente né renderà più efficaci le espulsioni.  Obbligando alla denuncia pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, il nuovo reato rischia inoltre di allontanare gli immigrati dai servizi pubblici essenziali, alimentando “circuiti illegali alternativi”.

Il Csm rilancia poi l’allarme sui bimbi fantasma, confermando che il ddl “richiede, ai fini della dichiarazione di nascita, l’esibizione all’ufficio di stato civile del permesso di soggiorno di chi la opera”.  Nel parere, si loda invece l’inasprimento delle sanzioni contro il favoreggiamento dell’immigrazione  clandestina.

I magistrati criticano anche i sei mesi di permanenza nei centri d’espulsione, “una vera e propria detenzione amministrativa basata su una semplice difficoltà nell’accertamento dell’identità legale del soggetto o nell’acquisizione della documentazione di corredo malgrado la sua piena disponibilità alla preparazione del rimpatrio”. Trattandosi di “privazione della libertà personale”, meglio sarebbe se a decidere fosse la magistratura ordinaria  e non i giudici i pace.

Scarica il parere del Consiglio Superiore della Magistratura

Elvio Pasca

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