Una cittadina brasiliana aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi familiari perché convivente con la sorella di cittadinanza italiana.In seguito la cittadina straniera aveva chiesto la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato perché aveva trovato un lavoro presso una ditta di pulizie.Successivamente avendo avuto un figlio si era trasferita in un’altro appartamento e il venir meno della convivenza, di cui lei stessa aveva messo a conoscenza la Questura di Milano, aveva fatto sorgere un procedimento per la revoca del permesso di soggiorno.Per il Tar il permesso deve essere convertito in quanto “ Al momento in cui la ricorrente ha chiesto la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari in permesso per lavoro subordinato, l’originario permesso di soggiorno era in corso di validità e la richiesta era motivata sull’esistenza di un regolare rapporto di lavoro”. Il Tar Lombardia con la sentenza n. 1763 del 9 giugno 2010, ha quindi stabilito che il ricorso deve essere accolto ed il provvedimento deve essere conseguentemente annullato. Scarica Sentenza
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