E’ necessario che tutto il Paese vi investa" Roma, 22 dicembre 2010 – "La nostra valutazione e’ sicuramente positiva perche’ per la prima volta si passa alla fase due dell’immgrazione, e cioe’ una politica seria e coerente su questo tema".
Cosi’ Andrea Olivero, presidente delle Acli, intervenuto a Roma al seminario ‘L’immigrazione tra lavoro e integrazioni: scenari e prospettive’, organizzato da Italia Lavoro, commenta con LABITALIA i contenuti del Piano per l’integrazione degli immigrati del governo, al centro dell’appuntamento.
"Il problema sara’ vedere chiaramente come sara’ applicato – aggiunge Olivero – e quali risorse verranno messe in campo. I numeri sono impressionanti e non possiamo certo pensare che questo passaggio si esaurisca in pochi mesi e con delle specifiche iniziative a carattere sporadico. L’integrazione e’ una cosa seria: va bene quello che e’ stato scritto nel Piano, pero’ e’ necessario che tutto il Paese vi investa".
Secondo Olivero, oggi, in Italia, "c’e’ una situazione per certi versi drammatica per gli immigrati, molti di loro hanno perso il lavoro, e con la perdita di esso perdono anche i diritti a rimanere nel nostro Paese". "Questo e’ un problema molto serio: noi da diverso tempo – ricorda- chiediamo un cambiamento legislativo che consenta ai migranti che da piu’ tempo lavoravano nel nostro Paese, e che hanno perso l’impiego, di avere piu’ tempo a disposizione per trovare una nuova occupazione. Questo -conclude- per non pagare un prezzo troppo alto a questa crisi e anche per impedire che un domani il Paese debba ricominciare il processo di integrazione di altri immigrati".