La Cassazione respinge il ricorso di una proprietaria che stipava 18 immigrati in un appartamento a Firenze. Verrà confiscato
Roma – 27 novembre 2012 – “Chiunque a titolo oneroso , al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio ovvero cede, anche in locazione, un immobile a uno straniero che sia privo di titolo di soggiorno è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La condanna comporta la confisca dell’immobile…”
È stata la legge sulla sicurezza del 2009 a inserire questa norma nel Testo Unico per l’Immigrazione. Si è voluto così fare terra bruciata intorno ai clandestini, ma anche punire quanti lucrano sulla loro esigenza di trovare un alloggio. Come Paola P., 64enne di Firenze che proprio per questo motivo si è vista sequestrare dai magistrati un attico in via Perentola, alla periferia della città.
Diciotto immigrati irregolari erano stipati nell’appartamento di cinque vani, del quale condividevano stanze, cucinotto, piccolo bagno e un wc nel sottotetto e per questa sistemazione pagavano tremila euro al mese. Troppo, anche secondo la Cassazione, che recentemente con la sentenza 45033 ha confermato che l’immobile va confiscato.
A far scoprire il dormitorio erano state le segnalazioni dei vicini di casa, e proprio applicando il Testo Unico sull’immigrazione il tribunale di Firenze aveva disposto, in due gradi di giudizio, il sequestro preventivo in vista della confisca. Inutile il ricorso alla Suprema Corte della proprietaria, che falsificando alcune ricevute aveva pure sostenuto che l’affitto era di 1.800 euro: i giudici lo hanno respinto, condannando la donna anche a versare mille euro alla Cassa delle ammende.
EP