“Ottimista su liberalizzazione in tempi rapidi”. Ma secondo il ministro “bisognerà lavorarci ancora un po’”
Roma – 4 giugno 2010 – Anche il ministro dell’Interno Maroni, come il collega agli Esteri Frattini, spinge per liberalizzare l’ingresso dei cittadini albanesi e bosniaci nell’area Schengen.
Sull’abolizione dei visti, proposta dalla Commissione Europea e ieri al vaglio del Consiglio Ue affari interni tenutosi a Lussemburgo, Maroni si è detto “fiducioso” e “ottimista” che possa realizzarsi “in tempi rapidi”. "Noi siamo favorevoli alla liberalizzazione dei visti di tutti i paesi dell’area balcanica e abbiamo sempre sostenuto questa posizione", ha affermato il ministro, spiegando che a livello dei paesi Ue "c’è un accordo di principio", ha precisato il ministro, sottolineando però che "bisognerà lavorarci ancora un po’".
La decisione finale sulla liberalizzazione dei visti per Albania e Bosnia Erzegovina verrà infatti presa a ottobre, dopo una visita d’ispezione che effettuerà la Commissione europea nel corso dell’estate per verificare se tutti i criteri richiesti da Bruxelles per procedere in questa direzione siano stati soddisfatti, in particolare ulteriori misure che Tirana deve prendere nei confronti della lotta alla criminalità organizzata e della lotta alla corruzione.
"Sono problemi superabili, in Consiglio Ue ho portato l’esperienza dei rapporti tra Italia e Albania che hanno non solo posto fine all’immigrazione clandestina ma anche aiutato l’Albania con sistemi di controllo e training fatto dalla polizia italiana", ha spiegato il ministro Maroni, aggiungendo di avere portato "anche l’esperienza degli accordi tra Italia e Libia che hanno sostanzialmente posto fine all’immigrazione clandestina dalla Libia".
È però "importante una questione sollevata dal mio collega greco, che lamenta rapporti da migliorare con l’Albania e anche con la Turchia, però sono fiducioso e ottimista che in tempi rapidi si possa arrivare alla liberalizzazione dei visti per tutta l’area balcanica", ha sottolineato Maroni.