in

Asili Milano: il Comune presenta ricorso

Contestata l’ordinanza del giudice Marangoni. Ma intanto la circolare verrà modificata
Milano – 18 febbraio 2008 – Il Comune di Milano non si rassegna. Per ora aprirà le scuole dell’infanzia ai figli degli immigrati irregolari, ma presenterà anche ricorso contro l’ordinanza del tribunale che ha definito discriminatorio , e quindi illegittimo, legare le iscrizioni al permesso di soggiorno dei genitori.

La decisione è stata presa dalla giunta venerdì scorso "per riaffermare il principio di legalità e il rispetto dei diritti di tutti i minori, quelli milanesi e quelli stranieri regolari", si legge in una nota di Palazzo Marino. L’ordinanza firmata del giudice Marangoni conterrebbe infatti  “delle contraddizioni”.

"Il giudice – spiega la nota – partendo dal presupposto che il minore non può essere considerato clandestino, ha dichiarato ‘indiscutibilmente legittimo il presupposto della residenza quale condizione di fruibilità del servizio’ ma allo stesso tempo nella sua ordinanza, spiega che il requisito della residenza, ‘ben potrebbe essere valutato in fatto, richiedendosi che il minore abbia in concreto la propria dimora abituale nell’ambito del territorio comunale’". La seconda incoerenza riguarderebbe, invece, "l’equiparazione tra l’obbligo scolastico e il diritto alla frequenza della scuola dell’infanzia".

Mentre la querelle si sposta definitivamente nei tribunali, mamme e papà straniere, indipendentemente dalla loro condizione  in Italia, potranno comunque iscrivere i loro bambini alle scuole materne.  Il Comune avvisa infatti che "darà comunque esecuzione all’ordinanza emessa lo scorso 11 febbraio dal giudice del Tribunale Claudio Marangoni, trattandosi di provvedimento esecutivo”.

Mariolina Moioli, assessore alle Politiche Sociali, ha definito le polemiche di questi giorni "strumentali, sterili e ipocrite", spiegando che la decisione del ricorso nasce da una esigenza di chiarezza. "Il nostro obiettivo è di uscire dalla confusione legislativa e da una situazione di ipocrisia e di ambiguità, perché, laddove si vogliano far convivere principi in contraddizione, si trovino condizioni chiare per tutti i Comuni".

Elvio Pasca
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

IMMIGRAZIONE:FLUSSI; SONDAGGIO, BENE IL WEB, MA PIU’INGRESSI

Cassazione: espellibile anche chi ha bisogno di cure mediche