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Avvenire: su impronte ai rom serve confronto e dialogo

"Non dimenticare" altri problemi che esistono in materia di immigrazione e di diritti umani" ROMA, 7 luglio 2008 – La questione delle impronte digitali ai minori rom ha sollevato "giuste preoccupazioni", secondo il quotidiano dei vescovi ‘Avvenire’, che esorta, però a non "dimenticare" altri "problemi che esistono in materia di immigrazione e di diritti umani che vengono violati per usi e costumi arretrati".

"E’ necessario un confronto e un incontro tra tutti gli interessati, per valutare quando il provvedimento è proporzionato al raggiungimento di uno scopo (identificare il minore, favorire la frequenza scolastica, liberare i bambini da più gravi rischi di sfruttamento) e quando invece assume carattere discriminatorio, se esso riguarda soltanto chi non ha alcuna documentazione, e se può essere sostituito da altra misura", scrive Carlo Cardia in un editoriale dedicato alla proposta del ministro dell’Interno Roberto Maroni.

"Approfondendo la riflessione e il confronto, come sembra stia avvenendo negli ultimi giorni, si potrà fare chiarezza su un punto che colpisce la coscienza e la sensibilità di tutti. In materia così delicata anche la capacità di comunicazione è importante".

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