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Berlusconi: “Immigrazione? Facciamo come gli Usa e gli stati normali”

"Noi siamo un Paese che ha avuto migranti, e perciò sappiamo chi è l’immigrato" ROMA, 25 maggio 2009 – "Il problema dell’immigrazione e’ un problema di tutta l’Europa, perche’ poi questi immigrati si disperdono in tutta l’Europa. Il modello italiano e’ un modello assolutamente in linea con quello che e’ il comportamento di tutti gli Stati occidentali e secondo le direttrici europee".

E’ quanto spiega Silvio Berlusconi in una intervista alla Cnn. "Se qualcuno e’ entrato nel nostro territorio, nelle acque territoriali, noi verifichiamo se ha il diritto di restare perche’ in condizione di chiedere asilo nel nostro Paese. Verifichiamo il suo diritto d’asilo, se proviene da situazioni di pericolo, mancanza di liberta’ o altro", dice il premier.

"Se pero’ questi barconi, che sono purtroppo gestiti da organizzazioni criminali che si fanno pagare, che trasportano anche schiave, portate da noi per essere avviate alla prostituzione, se questi barconi noi li fermiamo prima delle acque territoriali, dando tutto l’aiuto e soccorso necessario non solo per salvargli la vita ma perche’ stiano bene, abbiano acqua, viveri, cure mediche, noi li scortiamo fino al punto d’imbarco e la’, lo abbiamo fatto adesso per la Libia, ci sono per esempio le Agenzie delle Nazioni Unite che possono verificare li’, in loco, se hanno diritto all’asilo", sottolinea il presidente del Consiglio.

"Quelli che hanno diritto li accogliamo. E questo lo fanno gli Stati Uniti e tutti i Paesi normali. Solo che adesso qui e’ venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell’opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che e’ realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli", dice ancora Berlusconi.

A proposito del respingimenti, il premier dice: "Le sembra umano prendere queste persone e metterle in un centro alcuni mesi in condizioni di non liberta’ per poi rispedirli indietro? Io penso che sia piu’ umano riportarli la’ da dove sono partiti e consegnarli alle Agenzie dell’Onu che verificheranno sul posto se sono nelle condizioni di poter chiedere asilo".

Alla domanda sui Campi di identificazione Berlusconi replica: "Noi siamo un Paese che ha avuto migranti, e percio’ sappiamo chi e’ l’immigrato, e’ qualcuno che con disperazione cerca una vita migliore per se’ e per la sua famiglia. Quindi siamo assolutamente aperti a chi viene nel nostro Paese con il desiderio di migliorare la propria vita, di integrarsi e lavorare. E l’abbiamo sempre fatto. Li accogliamo nelle nostre scuole, diamo loro tutte le cure mediche indispensabili, tutte, nessuna esclusa. Il problema e’ semplicemente che il precedente governo della sinistra aveva praticamente diffuso l’opinione in tutti i Paesi africani e orientali che in Italia le frontiere fossero aperte, quindi c’era ormai l’abitudine di venire in Italia, tanto l’Italia e’ aperta a tutti".

"E’ percio’ -aggiunge- che abbiamo dovuto fare un’azione di deterrenza, per far sapere che questo non e’ vero. Noi teniamo le porte aperte per chi ha una situazione che consente di venire in Italia a lavorare o chiedere il diritto d’asilo. E teniamo le porte chiuse per le grandi moltitudini che vengono portate qui, molte in condizioni di schiavitu’ e attraverso delle organizzazioni criminali che profittano di questa gente. Noi a questa gente diamo tutto l’aiuto possibile, li riportiamo semplicemente nel territorio da cui sono partiti". Secondo Berlusconi, inoltre, le critiche arrivate dall’Europa "erano dichiarazioni personali, non dichiarazioni dell’Europa".

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