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Boom di stranieri: all’inizio dell’anno quasi 3,5 milioni

Un aumento del 16,8% in un anno, romeni quasi raddoppiati: l’Istat presenta il suo rapporto annuale

Roma – 9 ottobre 2008 – Boom di immigrati nel 2007 in Italia, con i romeni che sono addirittura quasi raddoppiati. Al 1 gennaio di quest’anno, secondo un’indagine annuale dell’Istat, i cittadini stranieri residenti in Italia (iscritti all’anagrafe) sono 3.432.651 e, rispetto a un anno prima, sono aumentati di 493.729 unità (+16,8%). Si tratta, sottolinea l’istituto di statistica, "dell’incremento più elevato mai registrato nel corso della storia dell’immigrazione nel nostro Paese, da imputare al forte aumento degli immigrati di cittadinanza romena, che sono cresciuti nell’ultimo anno di 283.078 unità (+82,7%)".

Circa 457mila residenti con cittadinanza straniera – secondo lo studio – sono nati in Italia, 64.049 solo nel 2007. Costituiscono il 13,3% del totale dei residenti e rappresentano un segmento di popolazione in costante crescita: al censimento del 2001 erano circa 160mila. Sono una "seconda generazione", perché non sono immigrati; la cittadinanza straniera, infatti, è dovuta unicamente al fatto di essere figli di immigrati. Nel complesso, i minorenni costituiscono un insieme di circa 767mila individui: la maggior parte sono nati in Italia e coincidono di fatto con i 457mila stranieri che sono nati nel nostro Paese; il resto sono arrivati al seguito dei genitori.

Quasi la metà dei residenti stranieri (1,616 milioni di persone, pari al 47,1% del totale) proviene dai paesi dell’Est europeo. I cittadini dei paesi est-europei non appartenenti all’Ue sono 839mila (24,4% del totale dei residenti stranieri), mentre 777mila (22,6% del totale) provengono da uno dei "Paesi Ue di nuova adesione", e fra questi 625mila sono cittadini romeni. I flussi migratori dai "Paesi Ue di nuova adesione" sono in progressivo aumento dal 2005, mentre nel complesso c’è una diminuzione per le altre aree di provenienza.

L’insediamento degli immigrati, aggiunge l’Istat, "mostra per la prima volta una lieve redistribuzione a favore delle regioni meridionali, a causa della presenza romena, che in queste regioni è cresciuta più intensamente che altrove". Tuttavia, questo "non muta sostanzialmente la nota geografia del fenomeno: il 62,5% degli immigrati risiede nelle regioni del Nord, il 25% in quelle del Centro e il restante 12,5% nel Mezzogiorno".

Ecco il testo integrale dello studio

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