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Censimento. Immigrati triplicati in dieci anni

L’Istat pubblica i primi dati provvisori: la popolazione cresce grazie agli stranieri. Uno su due vive in un piccolo comune

Roma – 27 aprile 2012 – Durante il decennio intercensuario 2001-2011 la popolazione straniera abitualmente dimorante in Italia è triplicata, passando da poco più di 1 milione 300 mila persone nel 2001 (dato definitivo) a circa 3 milioni 770 mila (dato provvisorio). Contestualmente è aumentata l’incidenza relativa degli stranieri sul totale della popolazione residente, da 23,4 stranieri per mille censiti a 63,4.

A dirlo sono i primi risultati del Censimento 2011, pubblicati stamattina.  Dati provvisori (la popolazione legale italiana e straniera verrà comunicata solo a fine anno), che contano solo chi ha risposto al questionario, ma che comunque secondo l’Istat dimostrano che l’aumento dei cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia ha contribuito in misura determinante all’incremento della popolazione totale censita rispetto alla passata tornata censuaria, confermando la tendenziale staticità demografica della popolazione di cittadinanza italiana.

La distribuzione territoriale degli stranieri è mutata di poco rispetto allo scorso censimento: due stranieri su tre risiedono nell’Italia settentrionale, che si conferma area fortemente attrattiva, in particolare il Nord-ovest dove oggi si concentra il 36% degli stranieri. Anche l’incidenza relativa della popolazione straniera su quella complessiva è assai più elevata nel Nord–Ovest (85,9 per mille abitanti) e nel Nord–Est (93,0 per mille abitanti ) che nel Mezzogiorno (24,3 per mille abitanti) e nelle Isole (21,2 per mille abitanti). Nondimeno nel corso del decennio è cresciuto del 192% anche il numero di stranieri abitualmente dimoranti nell’Italia meridionale.

Poco meno della metà degli immigrati risiede nei comuni piccoli (fino a 20.000 abitanti), con quote superiori al 50% nell’Italia nordorientale e in quella meridionale. Nei comuni di maggiori dimensioni (con più di 100.000 abitanti) vive poco più di un quarto.  L’incidenza più elevata sul totale della popolazione si rileva nei comuni più grandi, circa 74 stranieri ogni mille abitanti, ma le differenze tra le ripartizioni geografiche sono ampie: gli stranieri sono 109,6 ogni mille abitanti nel Nord-ovest, 18 ogni mille abitanti nell’Italia meridionale.

Fra i comuni più grandi, il comune di Brescia si posiziona in testa alla graduatoria con il 16% di popolazione straniera. Fra i comuni intermedi (in maggioranza situati in Lombardia), al primo posto si attesta il comune di Pioltello (MI), dove gli stranieri sono il 22% della popolazione totale. Fra i piccoli comuni quello di Rocca de’ Giorgi (PV) detiene il primato con il 36,3% di stranieri.

 

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