Il presidente della Camera incontra i promotori di l’”Italia sono anch’io”. “Sono battaglie di civiltà, non lasciamole nel cassetto”
Roma – 3 maggio 2013 – Riformare la legge sulla cittadinanza e riconoscere il diritto di voto amministrativo agli immigrati.
Lo hanno chiesto gli oltre centomila italiani che hanno sottoscritto le due proposte di legge di iniziativa popolare della campagna l”Italia sono anch’io”. Quei testi, presentati in Parlamento oltre un anno fa, non hanno mai iniziato il loro iter in commissione. Un destino che potrebbero rischiare anche in questa nuova legislatura, se non ci sarà la volontà politica di discuterli.
È per questo che una delegazione delle associazioni che hanno promosso l’”Italia sono anch’io” stamattina ha incontrato il presidente della Camera Laura Boldrini. Che, dopo aver ascoltato gli interventi, non si è tirata indietro: “Associazioni diverse – ha detto – premono affinchè queste proposte vengano calendarizzate. Ritengo ci siano i presupposti per non lasciarle nel cassetto".
"Mi impegnerò con i gruppi parlamentari per cercare un percorso di massima collaborazione" ha assicurato Boldrini. E ha ricordato l'interesse del Presidente Giorgio Napolitano su questi temi, in particolare sulla cittadinanza per i bambini nati o cresciuti in Italia da genitori immigrati.
"Spero che il Parlamento – auspica il presidente della Camera- voglia cogliere le istanze che dal Presidente arrivano. E la sua rielezione", che ha trovato un sostegno largo e trasversale in Parlamento , "me lo fa sperare”.
“Mi unisco a coloro che pensano che dalla crisi – ha aggiunto – possano aprirsi spiragli di novità" per una società “più solida e coesa”. Quella dello ius soli e del diritto di voto “sono battaglie di civiltà che occorre portare avanti”.